Mamma, una parola dolce
Mamma, vuol dire tante cose
Mamma…tenerezza e sicurezza
Mamma…pensieri e dolori
Mamma è sempre con noi
Mamma, un porto sicuro di ogni bambino che tra le sue braccia trova rifugio
Mamma, la prima parola di un bambino
Mamma, un tocco di mano che misura la febbre
Mamma che con amore asciuga una lacrima
Mamma, braccia che ti stringano forte
Mamma si dice quando siamo felici
Mamma l'ultima parola sulle labbra di un soldato ferito al fronte
Eppure…quando siamo bambini non si sa valutare cosa vuol dire questa bella parola.
Mamma…ero bambino e tu eri li a dirmi parole dolci quando ero in dolore e a darmi speranza nei momenti più duri..
Sono certo che tu vivrai per sempre…
Quante volte avrei voluto lasciarti ed andarmene lontano da te credendo che potevo stare senza di te…
Mamma, ora incomincio a capire le apprensioni di una madre..
Le nottate passate vicino al letto vegliare un figlio in bisogno, le gioie e le lacrime..
Oggi ti vorrei qui con me, vorrei tu sia parte della mia vita, vorrei abbracciarti stringerti, assicurarti dirti ti sono vicino, dirti che mi manchi...e chiederti perdono..
Mamma, tu non ci sei più...ma io sò che dovunque tu sia ,sarai il mio angelo che mi protegge…ogni notte nel buio chiudo i miei occhi e ti chiamo… Mamma…e so che tu mi senti..
Mamma, tu riposi con gli angeli
Mamma sei e sarai sempre con me
MAMMA, ce ne una sola e tu sei la mia MAMMA
Tuo Paolo
Impegnarsi decisamente perchè le attese umane siano soddisfatte in tutto il loro spazio._____ Cristo non è venuto nel mondo per mettere in croce gli uomini, ma per andarci lui.__________ "Siate fautori della Civiltà dell'Amore" (S.S. Giovanni Paolo II)- AMA, E FAI CIO' CHE CREDI
martedì 5 giugno 2007
oltre il vincere per se stessi
La cosa importante nella vita va oltre il vincere per se stessi
Paolo, con la faccia triste e abbattuta, si ritrovò con la sua amica in un bar per prendere un caffè.
Depresso, scaricò su di lei tutte le sue preoccupazioni... e il lavoro... e i soldi... e i rapporti con la sua ragazza...e la sua vocazione!... Tutto sembrava andar male nella sua vita.
L’amica introdusse la mano nella borsa, prese un biglietto da 50 EURO e gli disse:- Vuoi questo biglietto?
Paolo, un po' confuso, all'inizio le rispose: - Certo ... sono 50 EURO, chi non li vorrebbe?
Allora l’amica prese il biglietto in una mano, lo strinse forte fino a farlo diventare una piccola pallina. Mostrando la pallina accartocciata a Paolo, gli chiese un'altra volta: - E adesso, lo vuoi ancora?
- Cara, non so cosa intendi con questo, però continuano ad essere 50 EURO.
- Certo che lo prenderò anche così, se me lo dai.
Carla spiegò il biglietto, lo gettò al suolo e lo stropicciò ulteriormente con il piede, riprendendolo quindi sporco e segnato. - Continui a volerlo?
- Ascolta Cara, continuo a non capire dove vuoi arrivare, rimane comunque un biglietto da 50 EURO, e finché non lo rompi, conserva il suo valore....
- Paolo, devi sapere che anche se a volte qualcosa non esce come vuoi, anche se la vita ti piega o accartoccia, continui a essere tanto importante come lo sei stato sempre... Quello che devi chiederti è quanto vali in realtà, e non quanto puoi essere abbattuto in un particolare momento.
Paolo rimase perplesso guardando l’amica senza dire una parola, mentre l'impatto del messaggio entrava profondamente nella sua testa.
L’amica mise il biglietto spiegazzato di fianco a lui, sul tavolo, e con un sorriso complice disse:- Prendilo, ritiralo perché ti ricordi di questo momento quando ti senti male... però mi devi un biglietto nuovo da 50 EURO per poterlo usare con il prossimo amico che ne abbia bisogno.
Gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò verso la porta.
Paolo tornò a guardare il biglietto, sorrise, lo guardò e con una nuova energia chiamò il cameriere per pagare il conto...
Quante volte dubitiamo del nostro valore, di cosa meritiamo veramente e che possiamo conseguire se ce lo promettiamo? Certo che non basta con il solo proposito... Si richiede azione ed esistono molte strade da seguire.
Ora rifletti bene e cerca di rispondere a queste domande:
1 - Nomina le 5 persone più ricche del mondo.
2 - Nomina le 5 ultime vincitrici del concorso Miss Universo.
3 - Nomina 10 vincitori del premio Nobel.
4 - Nomina i 5 ultimi vincitori del premio Oscar come miglior attore o attrice.
Come va? Male? Non preoccuparti.
Nessuno di noi ricorda i migliori di ieri. E gli applausi se ne vanno! E i trofei si impolverano! I vincitori si dimenticano!
Adesso rispondi a queste altre:
1 - Nomina 3 professori che ti hanno aiutato nella tua formazione.
2 - Nomina 3 amici che ti hanno aiutato in tempi difficili.
3 - Pensa ad alcune persone che ti hanno fatto sentire speciale.
4 - Nomina 5 persone con cui passi il tuo tempo.
Come va? Meglio? Le persone che segnano la differenza nella tua vita non sono quelle con le migliori credenziali, con molti soldi, o i migliori premi... Sono quelle che si preoccupano per te, che si prendono cura di te, quelle che ad ogni modo stanno con te. Rifletti un momento. La vita è molto corta! Tu, in che lista sei? Non lo sai?... Permettimi di darti un aiuto...
Non sei tra i famosi, però sei tra quelli che ricordo per mandargli questo messaggio.
Qualche anno fa, alle Paraolimpiadi di Seattle, nove atleti, tutti mentalmente o fisicamente disabili erano pronti sulla linea di partenza dei 100 metri. Allo sparo della pistola, iniziarono la gara, non tutti correndo, ma con la voglia di arrivare e vincere. Mentre correvano, un piccolo ragazzino cadde sull’asfalto, fece un paio di capriole e cominciò a piangere. Gli altri otto sentirono il ragazzino piangere. Rallentarono e guardarono indietro. Si fermarono e tornarono indietro.....ciascuno di loro.
Una ragazza con la sindrome di Down si sedette accanto a lui e cominciò a baciarlo e a dire: "Adesso stai meglio?" Allora, tutti e nove si abbracciarono e camminarono verso la linea del traguardo. Tutti nello stadio si alzarono, e gli applausi andarono avanti per parecchi minuti.
Persone che erano presenti raccontano ancora la storia.
Perché?
Perché dentro di noi sappiamo che: La cosa importante nella vita va oltre il vincere per se stessi. La cosa importante in questa vita è aiutare gli altri a vincere, anche se comporta rallentare e cambiare la nostra corsa.
Se fai leggere questo scritto alle persone a te vicine, magari riusciamo a cambiare il nostro cuore e quello di qualcun altro... "Una candela non ci perde niente nell'accendere un'altra candela"
Un forte abbraccio
Paolo
Paolo, con la faccia triste e abbattuta, si ritrovò con la sua amica in un bar per prendere un caffè.
Depresso, scaricò su di lei tutte le sue preoccupazioni... e il lavoro... e i soldi... e i rapporti con la sua ragazza...e la sua vocazione!... Tutto sembrava andar male nella sua vita.
L’amica introdusse la mano nella borsa, prese un biglietto da 50 EURO e gli disse:- Vuoi questo biglietto?
Paolo, un po' confuso, all'inizio le rispose: - Certo ... sono 50 EURO, chi non li vorrebbe?
Allora l’amica prese il biglietto in una mano, lo strinse forte fino a farlo diventare una piccola pallina. Mostrando la pallina accartocciata a Paolo, gli chiese un'altra volta: - E adesso, lo vuoi ancora?
- Cara, non so cosa intendi con questo, però continuano ad essere 50 EURO.
- Certo che lo prenderò anche così, se me lo dai.
Carla spiegò il biglietto, lo gettò al suolo e lo stropicciò ulteriormente con il piede, riprendendolo quindi sporco e segnato. - Continui a volerlo?
- Ascolta Cara, continuo a non capire dove vuoi arrivare, rimane comunque un biglietto da 50 EURO, e finché non lo rompi, conserva il suo valore....
- Paolo, devi sapere che anche se a volte qualcosa non esce come vuoi, anche se la vita ti piega o accartoccia, continui a essere tanto importante come lo sei stato sempre... Quello che devi chiederti è quanto vali in realtà, e non quanto puoi essere abbattuto in un particolare momento.
Paolo rimase perplesso guardando l’amica senza dire una parola, mentre l'impatto del messaggio entrava profondamente nella sua testa.
L’amica mise il biglietto spiegazzato di fianco a lui, sul tavolo, e con un sorriso complice disse:- Prendilo, ritiralo perché ti ricordi di questo momento quando ti senti male... però mi devi un biglietto nuovo da 50 EURO per poterlo usare con il prossimo amico che ne abbia bisogno.
Gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò verso la porta.
Paolo tornò a guardare il biglietto, sorrise, lo guardò e con una nuova energia chiamò il cameriere per pagare il conto...
Quante volte dubitiamo del nostro valore, di cosa meritiamo veramente e che possiamo conseguire se ce lo promettiamo? Certo che non basta con il solo proposito... Si richiede azione ed esistono molte strade da seguire.
Ora rifletti bene e cerca di rispondere a queste domande:
1 - Nomina le 5 persone più ricche del mondo.
2 - Nomina le 5 ultime vincitrici del concorso Miss Universo.
3 - Nomina 10 vincitori del premio Nobel.
4 - Nomina i 5 ultimi vincitori del premio Oscar come miglior attore o attrice.
Come va? Male? Non preoccuparti.
Nessuno di noi ricorda i migliori di ieri. E gli applausi se ne vanno! E i trofei si impolverano! I vincitori si dimenticano!
Adesso rispondi a queste altre:
1 - Nomina 3 professori che ti hanno aiutato nella tua formazione.
2 - Nomina 3 amici che ti hanno aiutato in tempi difficili.
3 - Pensa ad alcune persone che ti hanno fatto sentire speciale.
4 - Nomina 5 persone con cui passi il tuo tempo.
Come va? Meglio? Le persone che segnano la differenza nella tua vita non sono quelle con le migliori credenziali, con molti soldi, o i migliori premi... Sono quelle che si preoccupano per te, che si prendono cura di te, quelle che ad ogni modo stanno con te. Rifletti un momento. La vita è molto corta! Tu, in che lista sei? Non lo sai?... Permettimi di darti un aiuto...
Non sei tra i famosi, però sei tra quelli che ricordo per mandargli questo messaggio.
Qualche anno fa, alle Paraolimpiadi di Seattle, nove atleti, tutti mentalmente o fisicamente disabili erano pronti sulla linea di partenza dei 100 metri. Allo sparo della pistola, iniziarono la gara, non tutti correndo, ma con la voglia di arrivare e vincere. Mentre correvano, un piccolo ragazzino cadde sull’asfalto, fece un paio di capriole e cominciò a piangere. Gli altri otto sentirono il ragazzino piangere. Rallentarono e guardarono indietro. Si fermarono e tornarono indietro.....ciascuno di loro.
Una ragazza con la sindrome di Down si sedette accanto a lui e cominciò a baciarlo e a dire: "Adesso stai meglio?" Allora, tutti e nove si abbracciarono e camminarono verso la linea del traguardo. Tutti nello stadio si alzarono, e gli applausi andarono avanti per parecchi minuti.
Persone che erano presenti raccontano ancora la storia.
Perché?
Perché dentro di noi sappiamo che: La cosa importante nella vita va oltre il vincere per se stessi. La cosa importante in questa vita è aiutare gli altri a vincere, anche se comporta rallentare e cambiare la nostra corsa.
Se fai leggere questo scritto alle persone a te vicine, magari riusciamo a cambiare il nostro cuore e quello di qualcun altro... "Una candela non ci perde niente nell'accendere un'altra candela"
Un forte abbraccio
Paolo
La calma è la virtù dei forti
C'era una volta un ragazzo che aveva un bruttissimo carattere.
Un giorno suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse: "Piantane uno sul muro del giardino ogni volta che perdi la pazienza e litighi con qualcuno".
Il primo giorno Andrea pianto' 37 chiodi nel muro.
Le settimane successive, imparo' a controllarsi.
Man mano che passavano i giorni il ragazzo litigava sempre meno con i suoi amici.
Il numero di chiodi piantati sul muro del giardino diminui' cosi' giorno dopo giorno.
Aveva, infatti, scoperto che era piu' facile controllarsi che piantare chiodi, dal momento che per piantare un chiodo soltanto doveva prendere un martello pesante e adoperare tutta la forza di cui era capace.
Infine, arrivo' un giorno in cui il ragazzo non pianto' nessun chiodo sul muro.
Allora ando' da suo padre e gli disse che quel giorno non aveva piantato nessun chiodo.
L'uomo gli disse: "Togli un chiodo dal muro per ogni giorno in cui non hai mai mai perso la pazienza".
I giorni passarono.
Finalmente il ragazzo poté dire un giorno a suo padre che aveva levato tutti i chiodi dal muro.
Il padre condusse il figlio in giardino davanti al muro e gli disse : "Figlio mio, ti sei comportato bene, ma guarda tutti i buchi che ci sono sul muro. Non sara' mai come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di cattivo, gli lasci una ferita come questa. Puoi piantare un coltello in un uomo e poi tirarglielo via, ma gli restera' sempre una ferita. Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita restera'. Una ferita verbale fa male tanto quanto una fisica. Gli amici sono dei gioielli rari, ti fanno sorridere e ti incoraggiano. Sono pronti ad ascoltarti quando ne hai bisogno, ti sostengono e ti aprono il loro cuore."
Le parole del padre aiutarono il ragazzo a riflettere sui suoi errori.
E da quel giorno imparo' ad essere piu' calmo e controllato e conservo' tutti i suoi amici.
Ed io, come sempre, credo nella bontà d’animo dell’essere umano…
Un abbraccio.
Paolo
Un giorno suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse: "Piantane uno sul muro del giardino ogni volta che perdi la pazienza e litighi con qualcuno".
Il primo giorno Andrea pianto' 37 chiodi nel muro.
Le settimane successive, imparo' a controllarsi.
Man mano che passavano i giorni il ragazzo litigava sempre meno con i suoi amici.
Il numero di chiodi piantati sul muro del giardino diminui' cosi' giorno dopo giorno.
Aveva, infatti, scoperto che era piu' facile controllarsi che piantare chiodi, dal momento che per piantare un chiodo soltanto doveva prendere un martello pesante e adoperare tutta la forza di cui era capace.
Infine, arrivo' un giorno in cui il ragazzo non pianto' nessun chiodo sul muro.
Allora ando' da suo padre e gli disse che quel giorno non aveva piantato nessun chiodo.
L'uomo gli disse: "Togli un chiodo dal muro per ogni giorno in cui non hai mai mai perso la pazienza".
I giorni passarono.
Finalmente il ragazzo poté dire un giorno a suo padre che aveva levato tutti i chiodi dal muro.
Il padre condusse il figlio in giardino davanti al muro e gli disse : "Figlio mio, ti sei comportato bene, ma guarda tutti i buchi che ci sono sul muro. Non sara' mai come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di cattivo, gli lasci una ferita come questa. Puoi piantare un coltello in un uomo e poi tirarglielo via, ma gli restera' sempre una ferita. Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita restera'. Una ferita verbale fa male tanto quanto una fisica. Gli amici sono dei gioielli rari, ti fanno sorridere e ti incoraggiano. Sono pronti ad ascoltarti quando ne hai bisogno, ti sostengono e ti aprono il loro cuore."
Le parole del padre aiutarono il ragazzo a riflettere sui suoi errori.
E da quel giorno imparo' ad essere piu' calmo e controllato e conservo' tutti i suoi amici.
Ed io, come sempre, credo nella bontà d’animo dell’essere umano…
Un abbraccio.
Paolo
La Politica Italiana
Perché no!…parliamo anche della nostra bella politica e di tutte quelle figure effimere che la compongono.
Tutto si basa su degli interessi politici che sarebbe meglio definire economici…evviva il Dio Soldo..e tutto ciò che ne deriva……che schifo e..soprattutto che pena.
Ma con i soldi puoi avere tutto….tranne la felicità e la salute….non si possono comprare!!!
Dal mio punto di vista la politica italiana ha portato solo ad una grande confusione che quasi quasi gli stessi politici non sanno cosa fanno, cosa hanno fatto e che cosa faranno..come delle trottole!
E’ tutto un arrampicarsi sui vetri senza concludere niente di positivo.
Non posso che biasimarli…sono così in tanti e con idee diverse che portare a compimento un progetto è pressoché impossibile!
Ed intanto lo stato sociale decade sempre di più e lo scontendo aumenta..è fisiologico.
Forse si stava meglio quando si stava peggio. Frase scontata…ma quanto mai reale.
Ritengo che ormai la politica non sia più quella che dovrebbe essere. Ormai è basata su interessi troppo personali per poter essere capita dalla gente.
Ovviamente questa mia riflessione non è indirizzata ad una o all’altra fazione…ma a tutte.
Quando penso alla politica mi viene in mente che quasi quasi, accogliendo le richieste che mi arrivano da varie parti, LO FACCIO ANCH’IO UN PARTITO…..IL PARTITO DEI GIUSTI.
Un partito costituito da persone di qualsiasi colore e religione dove regna sovrano l’amore per la Vita ed il rispetto del prossimo.
Un partito pronto a tutto, anche alla sommossa, pur di far prevalere, anche verso gli ignoranti e saccenti, la propria ideologia.
Un partito dove tutti sono figli di Dio, scegliete Voi quale Dio tanto uno vale l’altro, dove, senza ipocrisia, si risolvono i problemi..senza discuterli prima..questo lo fanno già adesso i nostri politicanti.
Pensate che rivoluzione sarebbe riuscire a fare ciò?
Ci sarebbe proprio da ridere a vedere quante facce sbalordite e quanta gente falsa che urlerebbe terrorizzata.
Me la vedo proprio la scena!!!Mitico!!
Comunque se qualcuno ha delle proposte FORTI..io sono qui e aspetto.
Ogni tanto torno con questi articoli provocatori..e lapidari. Spero sempre di trovare alleati…forse un giorno tale ricerca sarà ripagata…spero!
Un abbraccio a tutti e…viva l’Italia
Paolo
Tutto si basa su degli interessi politici che sarebbe meglio definire economici…evviva il Dio Soldo..e tutto ciò che ne deriva……che schifo e..soprattutto che pena.
Ma con i soldi puoi avere tutto….tranne la felicità e la salute….non si possono comprare!!!
Dal mio punto di vista la politica italiana ha portato solo ad una grande confusione che quasi quasi gli stessi politici non sanno cosa fanno, cosa hanno fatto e che cosa faranno..come delle trottole!
E’ tutto un arrampicarsi sui vetri senza concludere niente di positivo.
Non posso che biasimarli…sono così in tanti e con idee diverse che portare a compimento un progetto è pressoché impossibile!
Ed intanto lo stato sociale decade sempre di più e lo scontendo aumenta..è fisiologico.
Forse si stava meglio quando si stava peggio. Frase scontata…ma quanto mai reale.
Ritengo che ormai la politica non sia più quella che dovrebbe essere. Ormai è basata su interessi troppo personali per poter essere capita dalla gente.
Ovviamente questa mia riflessione non è indirizzata ad una o all’altra fazione…ma a tutte.
Quando penso alla politica mi viene in mente che quasi quasi, accogliendo le richieste che mi arrivano da varie parti, LO FACCIO ANCH’IO UN PARTITO…..IL PARTITO DEI GIUSTI.
Un partito costituito da persone di qualsiasi colore e religione dove regna sovrano l’amore per la Vita ed il rispetto del prossimo.
Un partito pronto a tutto, anche alla sommossa, pur di far prevalere, anche verso gli ignoranti e saccenti, la propria ideologia.
Un partito dove tutti sono figli di Dio, scegliete Voi quale Dio tanto uno vale l’altro, dove, senza ipocrisia, si risolvono i problemi..senza discuterli prima..questo lo fanno già adesso i nostri politicanti.
Pensate che rivoluzione sarebbe riuscire a fare ciò?
Ci sarebbe proprio da ridere a vedere quante facce sbalordite e quanta gente falsa che urlerebbe terrorizzata.
Me la vedo proprio la scena!!!Mitico!!
Comunque se qualcuno ha delle proposte FORTI..io sono qui e aspetto.
Ogni tanto torno con questi articoli provocatori..e lapidari. Spero sempre di trovare alleati…forse un giorno tale ricerca sarà ripagata…spero!
Un abbraccio a tutti e…viva l’Italia
Paolo
L’importante è crederci!
Rimango sempre dell’idea che CHI VUOLE VADA E CHI NON VUOLE MANDI.
Vecchio detto popolare che tramanda la saggezza dei popoli.
Mi riferisco alle varie organizzazioni di beneficenza, carità, sostegno sociale a persone bisognose e di volontariato in genere presenti nel nostro territorio.
Purtroppo, alcune sono a scopo di lucro e ciò crea una grande macchia nera che offusca la serietà di altre che operano solo in nome dell'amore.
Anche in questo caso il nostro Stato ed i Governanti non ci aiutano a tenere pulito un settore di grande importanza sociale…forse perché non portano soldi?..ma..chissa!!
Comunque l’importante è crederci; credere che ogni piccolo gesto possa apportare una modificazione dell’ideologia di vita del nostro vicino e del nostro prossimo cercando, il più possibile, d’influenzare alla modifica anche chi ci stà intorno.
Riprendiamoci la nostra libertà di vivere..lo Stato siamo noi.
Solo noi abbiamo, se unita, la forza della natura…come una inondazione che decide dove andare e cosa fare a prescindere dalla nostra volontà.
Non vorrei iniziare un comizio politico..ma poco ci manca..tanto siamo sotto elezioni...uno in più o uno in meno…chi se ne accorge??
Purtroppo le parole sono belle..ma servono soltanto ad imbrattare fogli di carta se non portano a nessun cambiamento concreto….spero non sia il mio caso.
Tanto per chiarezza, quanto scrivo non vuole essere di polemica per nessuna fazione politica in particolare..purtroppo è un male di costume ormai diventato più che ordinario.
Si parla, si scrive, si fanno programmi televisivi, si tengono convegni e poi?….niente...in una settimana si dimentica tutto.
Mentre scrivo, mi sento anch’io un po’ mentecatto…ma forse la mia posizione è diversa…stando su una sedia a rotelle la visione della vita e del mondo che mi circonda è più chiara e si vede quanta miseria ed amarezza esiste nell’animo di tutti sia ricchi che poveri sia potenti che semplici cittadini.
Tutti sempre alla ricerca di un miglioramento della vita terrena...perchè ormai gente senza anima!!…o stà per perderla…..ma è ancora recuperabile…basta buona volontà..e basta.
Sembra semplicistica come soluzione..ma è così..non complichiamo ciò che è elementare!
Un abbraccio a tutti.
Paolo
Vecchio detto popolare che tramanda la saggezza dei popoli.
Mi riferisco alle varie organizzazioni di beneficenza, carità, sostegno sociale a persone bisognose e di volontariato in genere presenti nel nostro territorio.
Purtroppo, alcune sono a scopo di lucro e ciò crea una grande macchia nera che offusca la serietà di altre che operano solo in nome dell'amore.
Anche in questo caso il nostro Stato ed i Governanti non ci aiutano a tenere pulito un settore di grande importanza sociale…forse perché non portano soldi?..ma..chissa!!
Comunque l’importante è crederci; credere che ogni piccolo gesto possa apportare una modificazione dell’ideologia di vita del nostro vicino e del nostro prossimo cercando, il più possibile, d’influenzare alla modifica anche chi ci stà intorno.
Riprendiamoci la nostra libertà di vivere..lo Stato siamo noi.
Solo noi abbiamo, se unita, la forza della natura…come una inondazione che decide dove andare e cosa fare a prescindere dalla nostra volontà.
Non vorrei iniziare un comizio politico..ma poco ci manca..tanto siamo sotto elezioni...uno in più o uno in meno…chi se ne accorge??
Purtroppo le parole sono belle..ma servono soltanto ad imbrattare fogli di carta se non portano a nessun cambiamento concreto….spero non sia il mio caso.
Tanto per chiarezza, quanto scrivo non vuole essere di polemica per nessuna fazione politica in particolare..purtroppo è un male di costume ormai diventato più che ordinario.
Si parla, si scrive, si fanno programmi televisivi, si tengono convegni e poi?….niente...in una settimana si dimentica tutto.
Mentre scrivo, mi sento anch’io un po’ mentecatto…ma forse la mia posizione è diversa…stando su una sedia a rotelle la visione della vita e del mondo che mi circonda è più chiara e si vede quanta miseria ed amarezza esiste nell’animo di tutti sia ricchi che poveri sia potenti che semplici cittadini.
Tutti sempre alla ricerca di un miglioramento della vita terrena...perchè ormai gente senza anima!!…o stà per perderla…..ma è ancora recuperabile…basta buona volontà..e basta.
Sembra semplicistica come soluzione..ma è così..non complichiamo ciò che è elementare!
Un abbraccio a tutti.
Paolo
Ipocrisia
Immaginate che questo succeda a Voi.
Durante un culto mattinale di una domenica, una congregazione di 2000 membri fu sorpresa di vedere due uomini entrare, tutti e due coperti di nero dalla testa ai piedi, e armati con delle armi automatiche.
Uno di questi uomini disse: «chiunque è disposto a ricevere una pallottola per Cristo resti dov'è».
Immediatamente, i coristi scapparono, i diaconi scomparvero, e la maggior parte della congregazione fuggì.
Da quei 2000 ne restarono circa una ventina.
L'uomo che parlò si tolse il cappuccio, guardò al predicatore e disse: «Okay, mi sono sbarazzato di tutti gl'ipocriti. Adesso puoi cominciare il tuo culto. Ti auguro buona giornata!». I due uomini armati si girarono ed uscirono.
Questo è troppo profondo per non soffermarsi e pensare: Com'è semplice per le persone rinnegare Dio. e poi stupirsi perché il mondo di oggi si trova in queste condizioni.
È sorprendente come crediamo a quello che i giornali ci dicono, però dubitiamo su quello che la Bibbia dice.
È incredibile come ognuno vuole andare in Paradiso, a condizione che non devono credere, pensare, dire, o fare tutte le cose che la Bibbia dice.
È questo divertente oppure pauroso?
È strano come qualcuno possa dire: «Io credo nel Signore», ma segue ancora Satana.
È strano come Voi possiate dire "barzellette" che si propagano come fuoco in un campo di paglia secca, ma quando cominciate a esprimere pensieri che riguardano il Signore, le persone ci pensano due volte prima di condividerle e di riproporle ad altri.
È inquietante come le cose impudiche, il grossolano, la volgarità o l'oscenità passa liberamente nella nostra quotidianità, ma l'insegnamento pubblico di Gesù è represso nella scuola e nel posto di lavoro.
È strano vero? Strano come qualcuno possa essere così fervente per Cristo la Domenica, ma un Cristiano invisibile il resto della settimana.
….State ridendo?
È divertente e strano come quando Voi penserete di far notare questo pensiero ad altri.
Non penserete a molte persone della Vostra cerchia di conoscenti perché non siete sicuri di quello che credono, oppure di cosa penseranno di Voi se gliene parlerete.
È strano ed imbarazzante di come Voi possiate essere più preoccupati per quello che altre persone pensano di Voi che di quello che DIO pensa di Voi stessi…
State pensando? Forse condividerete questo pensiero con le persone che amate?…Oppure no?
Io, come sempre, Vi mando un abbraccio.
Paolo
Durante un culto mattinale di una domenica, una congregazione di 2000 membri fu sorpresa di vedere due uomini entrare, tutti e due coperti di nero dalla testa ai piedi, e armati con delle armi automatiche.
Uno di questi uomini disse: «chiunque è disposto a ricevere una pallottola per Cristo resti dov'è».
Immediatamente, i coristi scapparono, i diaconi scomparvero, e la maggior parte della congregazione fuggì.
Da quei 2000 ne restarono circa una ventina.
L'uomo che parlò si tolse il cappuccio, guardò al predicatore e disse: «Okay, mi sono sbarazzato di tutti gl'ipocriti. Adesso puoi cominciare il tuo culto. Ti auguro buona giornata!». I due uomini armati si girarono ed uscirono.
Questo è troppo profondo per non soffermarsi e pensare: Com'è semplice per le persone rinnegare Dio. e poi stupirsi perché il mondo di oggi si trova in queste condizioni.
È sorprendente come crediamo a quello che i giornali ci dicono, però dubitiamo su quello che la Bibbia dice.
È incredibile come ognuno vuole andare in Paradiso, a condizione che non devono credere, pensare, dire, o fare tutte le cose che la Bibbia dice.
È questo divertente oppure pauroso?
È strano come qualcuno possa dire: «Io credo nel Signore», ma segue ancora Satana.
È strano come Voi possiate dire "barzellette" che si propagano come fuoco in un campo di paglia secca, ma quando cominciate a esprimere pensieri che riguardano il Signore, le persone ci pensano due volte prima di condividerle e di riproporle ad altri.
È inquietante come le cose impudiche, il grossolano, la volgarità o l'oscenità passa liberamente nella nostra quotidianità, ma l'insegnamento pubblico di Gesù è represso nella scuola e nel posto di lavoro.
È strano vero? Strano come qualcuno possa essere così fervente per Cristo la Domenica, ma un Cristiano invisibile il resto della settimana.
….State ridendo?
È divertente e strano come quando Voi penserete di far notare questo pensiero ad altri.
Non penserete a molte persone della Vostra cerchia di conoscenti perché non siete sicuri di quello che credono, oppure di cosa penseranno di Voi se gliene parlerete.
È strano ed imbarazzante di come Voi possiate essere più preoccupati per quello che altre persone pensano di Voi che di quello che DIO pensa di Voi stessi…
State pensando? Forse condividerete questo pensiero con le persone che amate?…Oppure no?
Io, come sempre, Vi mando un abbraccio.
Paolo
IL PADRE NON C'È PIÙ
IL PADRE NON C'È PIÙ
Oggi che - dicono le statistiche - i padri dedicano circa trenta minuti al giorno ai propri figli, è quanto mai necessario riflettere sull'effettivo ruolo del genitore maschio in questa cultura consumistica e sempre più impermeabile ai valori veri.
Siamo a un punto della storia in cui è fondamentale non perdere di vista il ruolo del padre, prima che esso si modifichi ulteriormente, si muti, si perda...
Oggi purtroppo è molto frequente che il padre, sollecitato dai figli, specialmente maschi, a dare una risposta o prendere una posizione, dica: «Parlane con tua madre».
Per i figli, specie se maschi, un atteggiamento di questo tipo mette a rischio tutto l'universo simbolico che il padre incarna.
Il padre è indebolito, più che da un complotto, da un sistema che lo ha rapito alla famiglia per rinchiuderlo nel lavoro e nella carriera.
…il tempo per crescere i figli i padri non lo trovano più.
Contemporaneamente, tutto ciò che si riferisce al padre è stato colpito da un si-gnificato svalutativo: paternalista, patriarcale, sono espressioni dispregiative, diffuse, che tendono a svalutare il mondo dei comportamenti paterni.
Il mondo del lavoro che già aveva tolto alle donne una parte del loro ruolo di madri, ha pesantemente fatto sentire la propria forza in particolare sui padri che, statistiche alla mano, attualmente hanno pochissimo tempo da dedicare ai figli.
Tempi e spazi che si azzerano quasi se i padri sono separati: spesso in queste condizioni l'uomo si trova ribaltato, paradossalmente, in una dimensione in cui offre il fianco ad accuse che spesso non merita.
I figli possono diventare lo strumento di ritorsione da parte di ex mogli che cercano così di «colpire» l'ex marito che «ha osato» mettere in discussione la loro «onnipotenza», che ha scelto di ricominciare da capo, ecc. ecc.
L'ulteriore paradosso è rinvenibile quando le separazioni sono consensuali: tutto è basato su teorie di tolleranza e frasi tipo «restiamo almeno amici», oppure «non dimentichiamo di avere dei figli» e cose del genere.
Poi, avviata la fase della separazione, le cose cambiano e il padre spesso diventa «colpevole» dello sfascio del matrimonio e il fatto che i figli siano stati dati in affidamento alla moglie è, per molte donne, garanzia di possedere la «prova» di quella colpevolezza.
Alcuni dicono che le cose stanno cambiando: i fatti purtroppo non danno ragione a questi ottimisti ma il fiorire di associazioni per padri separati e la presa di posizione di alcuni legali, naturalmente fanno ben sperare.
Ma la perdita del ruolo paterno è vecchia di almeno mezzo secolo, da allora, dalla fine della seconda guerra mondiale in poi, e per la prima volta nella sua storia, il bimbo dell'uomo non ha più un padre che lo inizi alla sua condizione di giovane maschio.
La problematica sulla riduzione del ruolo maschile, si evince nella cultura, in particolare quella occidentale e industriale, attraverso tutta una serie di manifestazioni che, ad esempio, si esprimono con il ridimensionamento, in certi casi con l'annulla-mento, del ruolo paterno.
Oggi i padri stanno poco tempo con i figli - anche le madri, ma in modo diverso perché la loro posizione è proiettata fuori del nucleo familiare, nel mondo del lavoro.
Tante, troppe volte, sentiamo dire «mio figlio lo vedo che dorme ancora e quando ritorno sta già dor-mendo»; sabato e domenica diventano momenti per compattare in breve tempo quanto non è stato possibile fare in altri momenti della settimana.
Ma anche i giorni del riposo hanno i propri ritmi, tempi da rispettare, consuetudini a cui obbedire: spese, visite, incapacità di alcuni genitori a non rinunciare alla loro vita sociale, sottoponendo i bambini a uno stress forte.
Inoltre anche l'avvicinamento dei ruoli tra padre e madre (donna che lavora fuori casa, padre che cucina, ecc.) può condurre i piccoli ad avvicinare i genitori, a renderli quasi androgini, troppo simili.
In un passato neppure tanto lontano, il padre era per il figlio maschio un referente forte, importante: era testimone e consigliere in alcuni fondamentali riti di passaggio, dava ai piccoli dei punti di riferimento che erano determinanti.
Vale la pena di rifletterci...
Un abbraccio.
Paolo
Oggi che - dicono le statistiche - i padri dedicano circa trenta minuti al giorno ai propri figli, è quanto mai necessario riflettere sull'effettivo ruolo del genitore maschio in questa cultura consumistica e sempre più impermeabile ai valori veri.
Siamo a un punto della storia in cui è fondamentale non perdere di vista il ruolo del padre, prima che esso si modifichi ulteriormente, si muti, si perda...
Oggi purtroppo è molto frequente che il padre, sollecitato dai figli, specialmente maschi, a dare una risposta o prendere una posizione, dica: «Parlane con tua madre».
Per i figli, specie se maschi, un atteggiamento di questo tipo mette a rischio tutto l'universo simbolico che il padre incarna.
Il padre è indebolito, più che da un complotto, da un sistema che lo ha rapito alla famiglia per rinchiuderlo nel lavoro e nella carriera.
…il tempo per crescere i figli i padri non lo trovano più.
Contemporaneamente, tutto ciò che si riferisce al padre è stato colpito da un si-gnificato svalutativo: paternalista, patriarcale, sono espressioni dispregiative, diffuse, che tendono a svalutare il mondo dei comportamenti paterni.
Il mondo del lavoro che già aveva tolto alle donne una parte del loro ruolo di madri, ha pesantemente fatto sentire la propria forza in particolare sui padri che, statistiche alla mano, attualmente hanno pochissimo tempo da dedicare ai figli.
Tempi e spazi che si azzerano quasi se i padri sono separati: spesso in queste condizioni l'uomo si trova ribaltato, paradossalmente, in una dimensione in cui offre il fianco ad accuse che spesso non merita.
I figli possono diventare lo strumento di ritorsione da parte di ex mogli che cercano così di «colpire» l'ex marito che «ha osato» mettere in discussione la loro «onnipotenza», che ha scelto di ricominciare da capo, ecc. ecc.
L'ulteriore paradosso è rinvenibile quando le separazioni sono consensuali: tutto è basato su teorie di tolleranza e frasi tipo «restiamo almeno amici», oppure «non dimentichiamo di avere dei figli» e cose del genere.
Poi, avviata la fase della separazione, le cose cambiano e il padre spesso diventa «colpevole» dello sfascio del matrimonio e il fatto che i figli siano stati dati in affidamento alla moglie è, per molte donne, garanzia di possedere la «prova» di quella colpevolezza.
Alcuni dicono che le cose stanno cambiando: i fatti purtroppo non danno ragione a questi ottimisti ma il fiorire di associazioni per padri separati e la presa di posizione di alcuni legali, naturalmente fanno ben sperare.
Ma la perdita del ruolo paterno è vecchia di almeno mezzo secolo, da allora, dalla fine della seconda guerra mondiale in poi, e per la prima volta nella sua storia, il bimbo dell'uomo non ha più un padre che lo inizi alla sua condizione di giovane maschio.
La problematica sulla riduzione del ruolo maschile, si evince nella cultura, in particolare quella occidentale e industriale, attraverso tutta una serie di manifestazioni che, ad esempio, si esprimono con il ridimensionamento, in certi casi con l'annulla-mento, del ruolo paterno.
Oggi i padri stanno poco tempo con i figli - anche le madri, ma in modo diverso perché la loro posizione è proiettata fuori del nucleo familiare, nel mondo del lavoro.
Tante, troppe volte, sentiamo dire «mio figlio lo vedo che dorme ancora e quando ritorno sta già dor-mendo»; sabato e domenica diventano momenti per compattare in breve tempo quanto non è stato possibile fare in altri momenti della settimana.
Ma anche i giorni del riposo hanno i propri ritmi, tempi da rispettare, consuetudini a cui obbedire: spese, visite, incapacità di alcuni genitori a non rinunciare alla loro vita sociale, sottoponendo i bambini a uno stress forte.
Inoltre anche l'avvicinamento dei ruoli tra padre e madre (donna che lavora fuori casa, padre che cucina, ecc.) può condurre i piccoli ad avvicinare i genitori, a renderli quasi androgini, troppo simili.
In un passato neppure tanto lontano, il padre era per il figlio maschio un referente forte, importante: era testimone e consigliere in alcuni fondamentali riti di passaggio, dava ai piccoli dei punti di riferimento che erano determinanti.
Vale la pena di rifletterci...
Un abbraccio.
Paolo
Un povero idealista
Sicuramente lo sono…ma non povero!
Penso che gli idealisti esistano di due specie.
La prima, ed è la più comune, è formata da tutti quelli che parlano, parlano…ma non hanno intenzione di cambiare niente.
Questi “elementi”, così mi piace chiamarli, lo fanno o per protagonismo e per soldi…i classici venditori di fumosa retorica.
Poi ci sono quelli come me, da cui è meglio stare alla larga, in quanto estremamente convinti di ciò che pensano sempre restando umilmente consapevoli della realtà dei fatti…però a noi non va!
Non potremmo mai creare un partito politico, in quanto le nostre idee, seppur estremamente sane, darebbero fastidio a troppe persone e, soprattutto, a troppi portafogli!
Però gli idealisti come me, sono sinceri, non hanno più bisogno di fingere e danno segnali che ancora qualcosa di sano esiste…forse ideologie fuori luogo...ma non fuoritempo.
Purtroppo, alla fine, per non essere ghettizzati, ci troviamo costretti a assecondare e a reprimere i nostri pensieri…solo per mero opportunismo!
Non è possibile, e questo non l’ho detto io, vivere solo di materialità...a noi servono le emozioni, i sentimenti…ed altro…che non è “palpabile”.
Idealista solo dopo l’esperienza di vita vissuta che ti insegna ciò che non è scritto sui libri o da un messaggio pubblicitario e che nemmeno i tuoi genitori possono spiegarti…..ci si ferma una attimo…e si ha modo di riflettere e vedere la vita in “altro modo”.
Sicuramente non mi capite…va bene lo stesso...credeteci e basta…se volete.
Pochi giorni addietro, ho colloquiato con un politico che, con aria di sufficienza, mi ha detto che, secondo lui, i miei articoli sono troppo idealisti e poco hanno di concreto con l’attualità.
Alle sue parole sono rimasto inorridito!!
Ho subito capito come “non vanno” le cose in Italia, e ritengo anche nel mondo.
Penso che siamo in mano proprio a della bella gente….spero di sbagliarmi...ma troppi segnali mi dicono di no!
Ritengo che le cose non vadano viste nella loro apparenza, ma dalle motivazioni di base…che non sempre emergono in modo lampante.
A Genova c’era gente che protestava in modo convinto e chi, con la rabbia dell’essere impotente, sfogava la propria rabbia con atti violenti.
C’era chi, poi, aveva solo voglia di fare ciò che non gli è permesso di fare tutti i giorni…i mitici repressi i quali, lasciando a casa la poca intelligenza in dotazione, hanno dato sfogo alla loro parte peggiore rievocando la “calata degli Unni”.
Dall’altra parte, i congressisti ai quali tali eventi poco, o meglio niente, non hanno influito su ciò che, probabilmente, avevano già deciso prima del ritrovo ufficiale.
La cosa che mi rattrista di più e che quello che è successo a Genova, si ripete puntualmente in ogni parte del mondo.
Una lamentela globalizzata ed un menefreghismo globalizzato….certo che dal tempo dei Romani abbiamo fatto dei grandi passi.. peccato che si vada come i gamberi!
Comunque, malgrado lo squallido scenario, continuerò con le mie riflessioni che, come molti sanno, nascono dal cuore e non dalla mente.
Dal giorno dell’incidente stradale che ho subito, qualcosa è cambiato…forse ho picchiato la testa…ma i medici dicono di no!!…voi che ne pensate?
Un forte abbraccio.
Paolo Iorio
Fretta di vivere
Tutti al mare, tutti al mare: la canzone di anni fa, a ogni ritorno di ferie, diventa uno degli emblemi dell'arrembaggio generale.
Poi, prepariamoci: tanti incidenti, tanti morti; sono aumentati rispetto allo scorso anno, sono diminuiti.
È una grande consolazione sapere che si muore sempre, sempre per gli stessi motivi, ma che si muore 1'1,5 per cento in meno.
Che fortuna!
Poi arriveranno i morti sul lavoro.
Poi quelli della montagna.
Poi le ferie finiranno.
I morti, ovviamente, No.
Le ferie, in effetti, sono una colossale corrida.
Tutti partono e tutti devono arrivare, molti a mete diverse, certo; ma molti a mete uguali e, soprattutto, moltissimi attraverso le stesse vie di comunicazione e gli stessi mezzi di trasporto.
Non è solo il pedaggio inevitabile delle vacanze.
All'inizio di tutto il fenomeno deve esistere, ovviamente, una grande voglia, un desiderio sfrenato.
Altrimenti, chi glielo farebbe fare, a tutta quella massa di gente, di spendere tempo, di buttar via soldi, di arrabbiarsi per i ritardi e poi, soprattutto, di correre e correre, di stancarsi solo quando non si può correre?
Anzi, la stessa frenesia è la misura più esatta del desiderio che la provoca.
Non si correrebbe così in fretta se non si avesse una voglia smisurata di partire e di arrivare.
Ma questo non è un fenomeno esclusivamente estivo, perché non si corre soltanto in questi giorni: si corre sempre.
Le stesse morti sul lavoro, si ripete da tutte le parti, sono dovute ai ritmi, alla ne-cessità di far presto, oltre che alle imprudenze e alla fatalità.
Le vacanze, di conseguenza, sono un'immagine fedele degli altri tempi del vivere moderno: si riposa come si lavora.
Quando si lavora, infatti, non si crea soltanto un prodotto o un servizio, ma producendolo in molti e in forme simili, si è costretti a entrare in competizione.
Desiderare una stessa cosa o realizzarla significa desiderarla come altri e scontrarsi con loro.
Non solo ma, essendo ormai assodata la tendenza a scontrarsi, ci si scontra anche quando non sarebbe necessario.
La competizione è diventata un modo di fare.
Si imita sempre e le forme dell'imitazione sono, molte volte, spropositate.
Naturalmente, e impossibile tirarsi fuori del tutto dalla competizione.
Bisognerebbe non lavorare.
Se la competizione e la corsa sono diventati un modo di fare, non si può fare a meno di correre.
I tempi di produzione sono parte assolutamente integrante della produzione.
Chi ha bisogno di più tempo produce di meno e quindi guadagna anche di meno.
Elementare.
Le ferie, semmai, sono il momento nel quale, volendolo, si potrebbe anche non correre.
Si potrebbe anche - e molti, naturalmente, ci riescono - andare adagio, non andare af-fatto, riposare.
La maturità di una persona la si vede proprio da come è capace di distinguere i ritmi impossibili del lavoro dai ritmi blandi del riposo.
In questi giorni, invece, molti vacanzieri sembrano ancora più frenetici e anche in questi giorni si corre, ci si confronta, ci si scontra.
Siamo diventati animali mimetici.
II mondo è pieno di persone che non sono affatto più sagge di quelle che gli stanno attorno: ogni i borghesuccio vuole costruire castelli come i grandi signori.
È proprio vero, come ogni principe ha i suoi ambasciatori, anche ogni marchese vuole avere i suoi paggi !
Spesso la fretta delle vacanze, così simile alla fretta del lavoro, è un ingolfamento del desiderio prima di essere un ingolfamento delle strade.
Ci si scontra nei desideri scomposti, prima di scontrarsi con le automobili.
Un abbraccio.
Paolo
Poi, prepariamoci: tanti incidenti, tanti morti; sono aumentati rispetto allo scorso anno, sono diminuiti.
È una grande consolazione sapere che si muore sempre, sempre per gli stessi motivi, ma che si muore 1'1,5 per cento in meno.
Che fortuna!
Poi arriveranno i morti sul lavoro.
Poi quelli della montagna.
Poi le ferie finiranno.
I morti, ovviamente, No.
Le ferie, in effetti, sono una colossale corrida.
Tutti partono e tutti devono arrivare, molti a mete diverse, certo; ma molti a mete uguali e, soprattutto, moltissimi attraverso le stesse vie di comunicazione e gli stessi mezzi di trasporto.
Non è solo il pedaggio inevitabile delle vacanze.
All'inizio di tutto il fenomeno deve esistere, ovviamente, una grande voglia, un desiderio sfrenato.
Altrimenti, chi glielo farebbe fare, a tutta quella massa di gente, di spendere tempo, di buttar via soldi, di arrabbiarsi per i ritardi e poi, soprattutto, di correre e correre, di stancarsi solo quando non si può correre?
Anzi, la stessa frenesia è la misura più esatta del desiderio che la provoca.
Non si correrebbe così in fretta se non si avesse una voglia smisurata di partire e di arrivare.
Ma questo non è un fenomeno esclusivamente estivo, perché non si corre soltanto in questi giorni: si corre sempre.
Le stesse morti sul lavoro, si ripete da tutte le parti, sono dovute ai ritmi, alla ne-cessità di far presto, oltre che alle imprudenze e alla fatalità.
Le vacanze, di conseguenza, sono un'immagine fedele degli altri tempi del vivere moderno: si riposa come si lavora.
Quando si lavora, infatti, non si crea soltanto un prodotto o un servizio, ma producendolo in molti e in forme simili, si è costretti a entrare in competizione.
Desiderare una stessa cosa o realizzarla significa desiderarla come altri e scontrarsi con loro.
Non solo ma, essendo ormai assodata la tendenza a scontrarsi, ci si scontra anche quando non sarebbe necessario.
La competizione è diventata un modo di fare.
Si imita sempre e le forme dell'imitazione sono, molte volte, spropositate.
Naturalmente, e impossibile tirarsi fuori del tutto dalla competizione.
Bisognerebbe non lavorare.
Se la competizione e la corsa sono diventati un modo di fare, non si può fare a meno di correre.
I tempi di produzione sono parte assolutamente integrante della produzione.
Chi ha bisogno di più tempo produce di meno e quindi guadagna anche di meno.
Elementare.
Le ferie, semmai, sono il momento nel quale, volendolo, si potrebbe anche non correre.
Si potrebbe anche - e molti, naturalmente, ci riescono - andare adagio, non andare af-fatto, riposare.
La maturità di una persona la si vede proprio da come è capace di distinguere i ritmi impossibili del lavoro dai ritmi blandi del riposo.
In questi giorni, invece, molti vacanzieri sembrano ancora più frenetici e anche in questi giorni si corre, ci si confronta, ci si scontra.
Siamo diventati animali mimetici.
II mondo è pieno di persone che non sono affatto più sagge di quelle che gli stanno attorno: ogni i borghesuccio vuole costruire castelli come i grandi signori.
È proprio vero, come ogni principe ha i suoi ambasciatori, anche ogni marchese vuole avere i suoi paggi !
Spesso la fretta delle vacanze, così simile alla fretta del lavoro, è un ingolfamento del desiderio prima di essere un ingolfamento delle strade.
Ci si scontra nei desideri scomposti, prima di scontrarsi con le automobili.
Un abbraccio.
Paolo
Forse non ci siamo capiti…
Ultimamente sentendo dei commenti in merito alle mie riflessioni, ho capito che molti di voi lettori erroneamente interpretano ciò che scrivo e ciò che sono.
Mi viene detto che “..all’interno dei miei scritti c’è molta rabbia e ciò è capibile dal momento che sono su una sedia a rotelle”.
Ma perché, mi chiedo, tanta gente non prova a riflettere prima di parlare!
Il cervello, e in particolare il dono dell’intelletto, non sono optional…possono essere usati...senza che si consumino!
Come già vi ho detto, non fate in modo da diventare voi i “poverini”!
Dal momento che mi leggete già avete fatto un passo avanti..non buttate via ciò che è già costruito!
La vita non è fatta per attendere senza far niente, ma di laboriosa costruzione di se stessi.
Certo che è comodo stare a guardare e non far niente o piangere sulla spalla di chi ti stà accanto, ma ciò non crea niente anzi impoverisce l’animo di chi assume tali atteggiamento rendendolo un peso per se stesso e per gli altri.
Se quanto ho scritto fino ad adesso non vi ha ancora smosso, di seguito vi porrò davanti ad una situazione a cui voi potreste trovarvi domani ad affrontare…non lo auguro a nessuno…ma la vita è quella che è…e non quella che sembra.
Un bel giorno, mentre camminate per strada o siete in casa o in vacanza, a seguito di una banalissima caduta a terra, ne avete fatte a centinaia nella vita senza che succedesse niente di grave, si spezza una vertebra della colonna vertebrale e….puff!…la vostra vita cambia radicalmente..tutto ciò che era ed è stato fino a quel momento…ora non lo è più..siete su un altro pianeta con regole di vita ben diverse e, soprattutto, dove si parla una lingua diversa.
No…non sto farneticando e non sono preso dai fumi dell’alcool od altro..Vi stò, solamente, facendoVi vedere qualcosa che non pensavate nemmeno che esistesse.
Per prima cosa Vi troverete di fronte a personale medico e paramedico che vi tratterà come foste un sacco di patate, sballontandoVi a destra e a sinistra tra radiografie ed esami clinici vari.
Da soli incomincierete a capire che “forse” qualcosa di grave Vi è successo ma non sapete ancora cosa….state “tranquilli”..nessuno ve lo dirà!!!
Da soli in tale prima struttura, nessuno Vi porgerà una mano per incominciare questo nuovo cammino in un mondo tutto diverso..non per questo più brutto di quello in cui avete vissuto…ma diverso.
Dopo questi primi allucinanti momenti in cui solo la vostra forza sarà l’unica vera risorsa alleata, verrete trasferiti in un centro di rabilitazione….dove spererete di entrare in purgatorio prima del paradiso..ritornare ad essere “normali”.
Qui avrete le stangate più dure…vi diranno la verità e quali speranze avrete di recuperare le funzioni perse.
A questo punto, se non avete una persona vicina forte e di cui vi potete sinceramente fidare…è dura…molto dura…io per mia immensa fortuna ho avuto mia moglie!
È come ritrovarsi di punto in bianco in mezzo ad un deserto, senza acque ne cibo e nessuna speranza di trovare aiuto..da impazzire!!
Allora , se ce la fate, vi attaccherete a tutto e a tutti…come se volete arrampicarvi sui vetri.
Pregherete, vi chiederete cosa avete fatto di male per ritovarvi così, ecc.
Comunque non disperate..siete solo all’inizio…forse tra il personale infermieristico troverete qualcuno che ha del tempo per ascoltarvi e confortarvi..
Uno dei traumi peggiori lo avrete con la vostra famiglia e capirete solo allora cosa è il vero amore.
Quel sentimento che oltre ogni cosa.
D’altronde pochi capiscono che in queste situazioni, l’unica cosa che serve è coccolare il paziente..come se fosse un neonato..pieno di insicurezza..perché altro non gli rimane…ma c’è troppa aridità nel cuore umano per capire certe cose..ed i “sani” hanno le fette di prosciutto sugli occhi e…non vedono…e poi non gliene frega niente..non è un problema loro!
Tutta questa nuova situazione, vi porterà a diventare o delle persone forti che hanno capito ed accettato ciò che gli è successo, o delle persone insicure ed eternamente arrabbiate con il mondo intero.
Io, per grazia di Dio, mi ritrovo tra le prime persone…ma non a tutti va bene!
Comunque, riprendendo l’esempio, alla fine del periodo di riabilitazione, tornerete a casa e qui vi scontrerete con realtà assurde come l’aver perso il posto di lavoro, essere costretti a cambiare abitazione perché ci sono troppe rampe di scale o perché l’ascensore è troppo piccolo o percè gli spazi all’interno della vostra abitazione non sono sufficienti per permettervi di muovervi con la carrozzella…ecc. ne trovere a decine di problemi.
A questo punto ricorrerete agli aiuti dello Stato: richiederete eventuali alloggi disponibili e girerete i vari uffici delle aziende sanitarie locali per sapere a cosa avete diritto o meno.
Dopo innumerevoli delusioni tornerete a casa delusi e sconfortati…nessuno vi da una mano!!!
Preciso che ciò che ho appena detto è stato verificato personalmente nel mio caso e in altri casi..anzi..guai a chi dice che non è vero..tali persone si mettano un mano sulla coscienza..prima di parlare.
Per non parlare poi della nuova situazione patrimoniale…praticamente squattrinati tra farmaci che dovrete pagare interamente perché non esenti e una pensione civile ridicola….bingo!!!
Dopo tutto ciò capirete che forse non è il caso di scervellarsi su che regalo fare ad uno dei vostri parenti per il prossimo Natale oppure perdere qualche chiletto messo su nelle Feste.
Vi sembrerà strano, ma l’ultimo problema che può avere uno in carrozzina, è quello di non poter camminare….provate a pensare, almeno provate, in che situazione si ritrova…ed ha ancora voglia di ridere e scherzare e sorridere…se voi gliene date modo.
Vi preciso, infine, che l’esempio continuerebbe e potrebbe essere ancora più approfondito…ma non voglio crearvi traumi..già il fatto che abbiate letto questo articolo vi fa onore…vedete voi adesso cosa potere CONCRETAMENTE fare per aiutare chi ne ha bisogno e capire di più che un domani, tale situazione potrebbe –spero con tutto il cuore di no- SUCCEDERE ANCHE A VOI.
Io, come sempre, vi aspetto .
un abbraccio
Paolo
FERMEZZA
Il sole brilla sulla neve che cade: fuoco e ghiaccio.
Alberi spogli e rigidi stagliati contro l'orizzonte, fredde paludi, paradisi per anatre ed oche.
Una marmotta e' immobile su un palo.
In qualunque posto ci troviamo, possiamo osservare in ogni momento il fluire costante della Vita.
Il sole che brilla sulla neve e si contrappone ad essa e' un esempio evidente del ciclo degli opposti; notiamo anche l'incessante ritmo della vita: gli uccelli acquatici sopravvivono in attesa dell'arrivo della primavera e gli alberi completamente spogli aspettano trepidanti un sole piu' caldo.
Possiamo paragonare la terra ad una grande ruota che gira, in cui tutto si muove e muta continuamente.
Malgrado cio', come la marmotta rimane immobile attraverso lo scorrere delle stagioni, anche noi dovremmo fermarci e guardarci dentro; ogni volta che l'inverno muta in primavera dovremmo porre attenzione alla fermezza del nostro IO.
Qualunque cosa accade nel mondo circostante , occorre sempre conservare cio' che e' dentro i nostri cuori, poiche' cio' che funziona nel rifugio della casa funziona ovunque.
Solamente quando avremo questa fermezza sapremo che la nostra ricerca avra' successo.
Un abbraccio
Paolo
Alberi spogli e rigidi stagliati contro l'orizzonte, fredde paludi, paradisi per anatre ed oche.
Una marmotta e' immobile su un palo.
In qualunque posto ci troviamo, possiamo osservare in ogni momento il fluire costante della Vita.
Il sole che brilla sulla neve e si contrappone ad essa e' un esempio evidente del ciclo degli opposti; notiamo anche l'incessante ritmo della vita: gli uccelli acquatici sopravvivono in attesa dell'arrivo della primavera e gli alberi completamente spogli aspettano trepidanti un sole piu' caldo.
Possiamo paragonare la terra ad una grande ruota che gira, in cui tutto si muove e muta continuamente.
Malgrado cio', come la marmotta rimane immobile attraverso lo scorrere delle stagioni, anche noi dovremmo fermarci e guardarci dentro; ogni volta che l'inverno muta in primavera dovremmo porre attenzione alla fermezza del nostro IO.
Qualunque cosa accade nel mondo circostante , occorre sempre conservare cio' che e' dentro i nostri cuori, poiche' cio' che funziona nel rifugio della casa funziona ovunque.
Solamente quando avremo questa fermezza sapremo che la nostra ricerca avra' successo.
Un abbraccio
Paolo
Droga.Una scelta consapevole
Droga, una strada che sempre più ragazzi imboccano, il flagello, la piaga, di questa società, che rende schiavo chiunque ne faccia uso, e per la quale si è disposti a sacrificare ogni valore, e persino la propria dignità.
I fatto di aver visto cadere nella sua rete molti giovani, molti amici con cui siete praticamente cresciuti insieme, mi addolora profondamente, mentre nello stesso tempo, sento crescere in me una rabbia interiore, dovuta al fatto di non poter far niente per cambiare le cose, e che non mi permette di poter capire i motivi che li hanno spinti verso questa direzione.
Molti affermano, con convinzione e valide argomentazioni, che i giovani si rifugiano nella droga per sfuggire alle responsabilità che la società gli impone, o a causa di problemi familiari, e forse fino a qualche anno fa erano queste le cause principali, ma arrivati a questo punto, io non me la sento di condividere questa opinione.
Vedendo quali trasformazioni sta subendo il mondo giovanile, io penso che la ragione per cui molti giovani, oggi, si drogano sia dovuta al fatto, che la droga, oggi come non mai, rappresenti il decadimento e la carenza di ideali in cui credere, e quindi, i giovani sono costretti ad idealizzare ciò che non è idealizzabile, la droga.
Diviene per loro, l'unica ed illusoria fonte, non solo di piacere, ma anche di guadagno.
Ed è con questo concetto ben stampato nella mente che molti decidono di spacciare la droga, non rendendosi conto, che non sono altro che degli spregevoli mercanti di morte, e che così facendo saranno le vittime di se stessi, condannati da quella stessa polverina in cui si illudono di trovare la vera essenza della vita, e che invece li priva di ogni loro volontà, imponendogli le proprie, rigidissime condizioni.
Alle quali è molto difficile, ma non impossibile, sottrarsi, ricorrendo proprio a quella forza di volontà, che la droga tende a minare.
Senza cadere nell'utopia, che porta molti giovani a credere, che solo chi fa uso di droghe riesca ad apprezzare pienamente la vita, è che la droga sia una di quelle esperienze che è indispensabile provare per potersi sentire pienamente realizzati.
Sono proprio tali constatazioni che alimentano la mia rabbia, e che mi spingono a non considerare i tossicodipendenti come vittime delle circostanze, perché nella maggior parte dei casi non lo sono affatto.
Il perché di queste mie convinzioni si basa sul fatto che circa il 90% dei tossicodipendenti, ha iniziato a far uso di droghe adottando una libera scelta, o perché hanno ceduto alle continue, insistenti, pressioni dei loro amici, e ciò dimostra, come la stima di se, ed i principi di questi ragazzi siano deboli e facilmente manipolabili, ed è proprio per questi suddetti motivi che non si possono considerare come delle vittime, e non si possono compatire in alcun modo.
La vittima è colui che contro la sua volontà diviene succube delle situazioni, ma non colui che lo fa volontariamente.
Si può compatire un malato, il quale non ha scelto volontariamente la sua infermità, ma non chi fa uso di droga, e che deliberatamente ha scelto il suo male, del quale pur non ammettendolo, è schiavo.
L'unico modo, a mio avviso plausibile, per cercare di contenere e di arginare il dilagare di questa piaga, è di inculcare nella cultura giovanile dei valori forti e reali, come l'importanza e la bellezza della vita, perché possano vivere pienamente la loro giovinezza, senza dover ricorrere ad allucinogeni vari che li recludono in una realtà falsata.
Molti ragazzi non riescono neanche più a vivere pienamente la loro età, troppo presi, forse, dalla frenesia di essere accettati dagli altri, che diventano i loro esempi da seguire e da imitare in tutto e per tutto.
Senza neanche chiedersi, se quello che stanno facendo sia giusto o sbagliato, per loro già il fatto che altri lo facciano sottintende la sua correttezza, ma questo è uno dei principi più assurdi che io abbia mai sentito.
Nel mondo c'è tanta gente che uccide o ruba, ma questo non vuole necessariamente dire che tali pratiche siano giuste o, tanto meno da imitare.
Dobbiamo essere noi, con la nostra testa e il nostro cuore, a decidere quello che è giusto o sbagliato per noi stessi, senza farci sviare da delle tendenze esterne.
Nessuno, e ripeto, nessuno deve prevaricare il nostro diritto alla vita, che è inviolabile.
Poco fa ho affermato, che i tossicodipendenti non si possono compatire, per i motivi fin qui riportati, ma questa mia affermazione non sottintende affatto che non debbano essere aiutati, ma più semplicemente che si rende necessario adottare un nuovo metodo con il quale cercare di aiutarli, che potrebbe consistere, non nel trattare la droga come una malattia, una dipendenza, o come meglio la si voglia definire, involontaria, cercando di curarla con un'astinenza forzata, che costringa il tossicodipendente, a cessare contro la sua volontà di far uso di droghe.
Egli, infatti, potrebbe anche sottostare a questo tipo di trattamento, ma appena libero da ogni imposizione ritornerebbe a farne uso, semplicemente perché noi non abbiamo agito sulla sua volontà, ma più semplicemente gli abbiamo imposto la nostra.
Se invece trattassimo la droga per quello che realmente è, e cioè una dipendenza volontaria, che come tale andrà affrontata, agendo e spronando la volontà del tossicodipendente, facendogli prendere atto delle sue reali condizioni, e non cercando di mascherarle, lo spingeremmo in questo modo a reagire volontariamente a questa sua dipendenza, e questo sarebbe indubbiamente il primo passo, quello decisivo, se si è veramente intenzionati a tagliare i ponti con essa e con tutto ciò che essa rappresenta.
Bisognerebbe portare il tossicodipendente, che solitamente essendo tale, parlerà, ragionerà e si comporterà di conseguenza, ad adottare un cambiamento radicale in questo suo modo di vedere le cose e di raffrontarsi in base ad esse, tagliando così ogni rapporto con quell'ambiente.
Solo aggrappandosi saldamente a questo concetto egli potrà imboccare la strada giusta, quella da seguire, se vuole veramente uscire dal tunnel della droga, rendendosi conto che si trova di fronte ad un problema serio, e che come tale andrà affrontato, motivando validamente ogni suo sforzo, per permettergli , infine, di raggiungere un risultato che si possa considerare il più soddisfacente possibile, accettando, qualora ve ne fosse la possibilità, l'aiuto delle persone che gli vogliono ancora bene.
Allora portiamoli ad incontrare i bambini malati in ospedale, facciamogli vedere di persona quanta gente muore di fame nel mondo, mandiamoli 15 giorni a lavorare in una delle tante miniere, portiamoli a vedere i bambini orfani abbandonati in Russia…potrei continuare a lungo…la lista, purtroppo, sarebbe lunghissima.
Forse, in questo modo, riusciranno ad abbandonare definitivamente, l'illusoria convinzione, che spinge molti tossicodipendenti a credere di essere loro a governare la droga, mentre in realtà le cose stanno diversamente, dato che è essa a governarli, offuscando le loro facoltà mentali e dominando su di esse, alimentando la falsa certezza che possano smettere quando vogliono, anche domani, ma quel domani si allontana sempre di più, sempre di più da loro, e per alcuni di essi non arriverà mai.
Mentre essa continua a minare inesorabilmente la loro salute, sia fisica, che mentale, portandoli in alcuni casi, sempre più frequenti, purtroppo, alle tragiche conseguenze che noi tutti conosciamo così bene, tanto che ormai sono divenute talmente consuete da non fare più notizia, non suscitando in noi alcun interesse, dato che siamo riusciti ad abituarci anche a questo.
L'assuefazione è un male terribile, che sfortunatamente non colpisce solo i tossicodipendenti, ma persino la società in cui essi vivono, la quale resta indifferente di fronte a tutto questo, dato che anch'essa si è ormai assuefatta a simili sciagure, ed è forse questa la conseguenza più grave e preoccupante, che dovrebbe farci riflettere attentamente su tali avvenimenti.
Quanta indifferenza!
Lo so, e me ne rendo perfettamente conto, scriverlo qui sulla carta è facile, ma mettere in pratica tutto questo presenta delle serie difficoltà.
Come so anche, che tutto quello che ho scritto non sarà servito a niente, senza la forza e la perseveranza di ognuno di noi.
Quanto scritto, non vuole e non deve essere considerato come un manuale, in cui cercare delle risposte pratiche, il suo unico compito è quello di spronare e risvegliare, sensibilizzandole, le nostre coscienze, e la mia unica speranza è di essere riuscito, almeno in parte, a raggiungere questo mio obiettivo….come voi ben sapete.
Un abbraccio
Paolo
I fatto di aver visto cadere nella sua rete molti giovani, molti amici con cui siete praticamente cresciuti insieme, mi addolora profondamente, mentre nello stesso tempo, sento crescere in me una rabbia interiore, dovuta al fatto di non poter far niente per cambiare le cose, e che non mi permette di poter capire i motivi che li hanno spinti verso questa direzione.
Molti affermano, con convinzione e valide argomentazioni, che i giovani si rifugiano nella droga per sfuggire alle responsabilità che la società gli impone, o a causa di problemi familiari, e forse fino a qualche anno fa erano queste le cause principali, ma arrivati a questo punto, io non me la sento di condividere questa opinione.
Vedendo quali trasformazioni sta subendo il mondo giovanile, io penso che la ragione per cui molti giovani, oggi, si drogano sia dovuta al fatto, che la droga, oggi come non mai, rappresenti il decadimento e la carenza di ideali in cui credere, e quindi, i giovani sono costretti ad idealizzare ciò che non è idealizzabile, la droga.
Diviene per loro, l'unica ed illusoria fonte, non solo di piacere, ma anche di guadagno.
Ed è con questo concetto ben stampato nella mente che molti decidono di spacciare la droga, non rendendosi conto, che non sono altro che degli spregevoli mercanti di morte, e che così facendo saranno le vittime di se stessi, condannati da quella stessa polverina in cui si illudono di trovare la vera essenza della vita, e che invece li priva di ogni loro volontà, imponendogli le proprie, rigidissime condizioni.
Alle quali è molto difficile, ma non impossibile, sottrarsi, ricorrendo proprio a quella forza di volontà, che la droga tende a minare.
Senza cadere nell'utopia, che porta molti giovani a credere, che solo chi fa uso di droghe riesca ad apprezzare pienamente la vita, è che la droga sia una di quelle esperienze che è indispensabile provare per potersi sentire pienamente realizzati.
Sono proprio tali constatazioni che alimentano la mia rabbia, e che mi spingono a non considerare i tossicodipendenti come vittime delle circostanze, perché nella maggior parte dei casi non lo sono affatto.
Il perché di queste mie convinzioni si basa sul fatto che circa il 90% dei tossicodipendenti, ha iniziato a far uso di droghe adottando una libera scelta, o perché hanno ceduto alle continue, insistenti, pressioni dei loro amici, e ciò dimostra, come la stima di se, ed i principi di questi ragazzi siano deboli e facilmente manipolabili, ed è proprio per questi suddetti motivi che non si possono considerare come delle vittime, e non si possono compatire in alcun modo.
La vittima è colui che contro la sua volontà diviene succube delle situazioni, ma non colui che lo fa volontariamente.
Si può compatire un malato, il quale non ha scelto volontariamente la sua infermità, ma non chi fa uso di droga, e che deliberatamente ha scelto il suo male, del quale pur non ammettendolo, è schiavo.
L'unico modo, a mio avviso plausibile, per cercare di contenere e di arginare il dilagare di questa piaga, è di inculcare nella cultura giovanile dei valori forti e reali, come l'importanza e la bellezza della vita, perché possano vivere pienamente la loro giovinezza, senza dover ricorrere ad allucinogeni vari che li recludono in una realtà falsata.
Molti ragazzi non riescono neanche più a vivere pienamente la loro età, troppo presi, forse, dalla frenesia di essere accettati dagli altri, che diventano i loro esempi da seguire e da imitare in tutto e per tutto.
Senza neanche chiedersi, se quello che stanno facendo sia giusto o sbagliato, per loro già il fatto che altri lo facciano sottintende la sua correttezza, ma questo è uno dei principi più assurdi che io abbia mai sentito.
Nel mondo c'è tanta gente che uccide o ruba, ma questo non vuole necessariamente dire che tali pratiche siano giuste o, tanto meno da imitare.
Dobbiamo essere noi, con la nostra testa e il nostro cuore, a decidere quello che è giusto o sbagliato per noi stessi, senza farci sviare da delle tendenze esterne.
Nessuno, e ripeto, nessuno deve prevaricare il nostro diritto alla vita, che è inviolabile.
Poco fa ho affermato, che i tossicodipendenti non si possono compatire, per i motivi fin qui riportati, ma questa mia affermazione non sottintende affatto che non debbano essere aiutati, ma più semplicemente che si rende necessario adottare un nuovo metodo con il quale cercare di aiutarli, che potrebbe consistere, non nel trattare la droga come una malattia, una dipendenza, o come meglio la si voglia definire, involontaria, cercando di curarla con un'astinenza forzata, che costringa il tossicodipendente, a cessare contro la sua volontà di far uso di droghe.
Egli, infatti, potrebbe anche sottostare a questo tipo di trattamento, ma appena libero da ogni imposizione ritornerebbe a farne uso, semplicemente perché noi non abbiamo agito sulla sua volontà, ma più semplicemente gli abbiamo imposto la nostra.
Se invece trattassimo la droga per quello che realmente è, e cioè una dipendenza volontaria, che come tale andrà affrontata, agendo e spronando la volontà del tossicodipendente, facendogli prendere atto delle sue reali condizioni, e non cercando di mascherarle, lo spingeremmo in questo modo a reagire volontariamente a questa sua dipendenza, e questo sarebbe indubbiamente il primo passo, quello decisivo, se si è veramente intenzionati a tagliare i ponti con essa e con tutto ciò che essa rappresenta.
Bisognerebbe portare il tossicodipendente, che solitamente essendo tale, parlerà, ragionerà e si comporterà di conseguenza, ad adottare un cambiamento radicale in questo suo modo di vedere le cose e di raffrontarsi in base ad esse, tagliando così ogni rapporto con quell'ambiente.
Solo aggrappandosi saldamente a questo concetto egli potrà imboccare la strada giusta, quella da seguire, se vuole veramente uscire dal tunnel della droga, rendendosi conto che si trova di fronte ad un problema serio, e che come tale andrà affrontato, motivando validamente ogni suo sforzo, per permettergli , infine, di raggiungere un risultato che si possa considerare il più soddisfacente possibile, accettando, qualora ve ne fosse la possibilità, l'aiuto delle persone che gli vogliono ancora bene.
Allora portiamoli ad incontrare i bambini malati in ospedale, facciamogli vedere di persona quanta gente muore di fame nel mondo, mandiamoli 15 giorni a lavorare in una delle tante miniere, portiamoli a vedere i bambini orfani abbandonati in Russia…potrei continuare a lungo…la lista, purtroppo, sarebbe lunghissima.
Forse, in questo modo, riusciranno ad abbandonare definitivamente, l'illusoria convinzione, che spinge molti tossicodipendenti a credere di essere loro a governare la droga, mentre in realtà le cose stanno diversamente, dato che è essa a governarli, offuscando le loro facoltà mentali e dominando su di esse, alimentando la falsa certezza che possano smettere quando vogliono, anche domani, ma quel domani si allontana sempre di più, sempre di più da loro, e per alcuni di essi non arriverà mai.
Mentre essa continua a minare inesorabilmente la loro salute, sia fisica, che mentale, portandoli in alcuni casi, sempre più frequenti, purtroppo, alle tragiche conseguenze che noi tutti conosciamo così bene, tanto che ormai sono divenute talmente consuete da non fare più notizia, non suscitando in noi alcun interesse, dato che siamo riusciti ad abituarci anche a questo.
L'assuefazione è un male terribile, che sfortunatamente non colpisce solo i tossicodipendenti, ma persino la società in cui essi vivono, la quale resta indifferente di fronte a tutto questo, dato che anch'essa si è ormai assuefatta a simili sciagure, ed è forse questa la conseguenza più grave e preoccupante, che dovrebbe farci riflettere attentamente su tali avvenimenti.
Quanta indifferenza!
Lo so, e me ne rendo perfettamente conto, scriverlo qui sulla carta è facile, ma mettere in pratica tutto questo presenta delle serie difficoltà.
Come so anche, che tutto quello che ho scritto non sarà servito a niente, senza la forza e la perseveranza di ognuno di noi.
Quanto scritto, non vuole e non deve essere considerato come un manuale, in cui cercare delle risposte pratiche, il suo unico compito è quello di spronare e risvegliare, sensibilizzandole, le nostre coscienze, e la mia unica speranza è di essere riuscito, almeno in parte, a raggiungere questo mio obiettivo….come voi ben sapete.
Un abbraccio
Paolo
Fermarsi un attimo..
In questa vita frenetica e spesso troppo veloce, soffermati, almeno un momento, su ciascuno dei prossimi punti, prima di passare al successivo...
· Innamorarsi.
· Ridere così forte che ti fanno male le mascelle.
· Una doccia calda.
· Nessuno in coda davanti a te alle casse del supermercato.
· Uno sguardo speciale.
· Ricevere posta.
· Fare un giro in macchina in una stradina bellissima.
· Accendere la radio proprio quando stanno trasmettendo la tua canzone preferita.
· Restare sdraiato a letto ad ascoltare la pioggia.
· Il profumo degli asciugamani caldi stesi al sole.
· Trovare la maglia che cercavi in saldo a metà prezzo.
· Un vasetto di Nutella.
· Una telefonata a qualcuno lontano.
· Un lungo bagno di schiuma.
· Una bella chiacchierata.
· La spiaggia.
· Trovare un biglietto da 50 nella giacca dello scorso inverno.
· Ridere di te stesso.
· Le telefonate di mezzanotte che durano ore.
· Correre sotto gli acquazzoni estivi.
· Ridere senza ragione.
· Avere qualcuno che ti dice che sei bellissima.
· Gli amici.
· Ascoltare accidentalmente qualcuno dire qualcosa di carino su di te.
· Svegliarti nel cuore della notte e realizzare che hai ancora qualche ora per dormire.
· Conoscere nuovi amici o trascorrere un po' di tempo con quelli vecchi.
· Avere qualcuno che gioca coi tuoi capelli.
· Fare un bel sogno.
· Una cioccolata calda.
· I viaggi in macchina con gli amici.
· Salire su un'altalena.
· Incartare i regali sotto l'albero di Natale mangiando biscotti e bevendo un bicchiere di latte.
· Incrociare lo sguardo di uno sconosciuto carino.
· Vincere una sfida veramente competitiva.
· Fare una torta di mele.
· Trascorrere il tempo libero con i tuoi migliori amici.
· Vedere i sorrisi e sentire le risate dei tuoi amici.
· Tenerti per mano con qualcuno a cui vuoi bene.
· Incontrare per strada un vecchio amico e scoprire che alcune cose (buone o cattive) non cambiano mai.
· Fare un regalo ad un amico e poi osservare l'espressione sul suo viso mentre apre il pacchetto e scopre che contiene il regalo che così tanto desiderava.
· Guardare l'alba.
· Alzarti dal letto al mattino e ringraziare il tuo Dio per questo.
Credo che gli amici siano angeli silenziosi che ci aiutano a rimetterci in piedi quando le nostre ali non si ricordano più come si fa a volare.
QUESTO PENSIERO NASCE DAL BISOGNO DI TUTTI DI RICORDARCI QUANTO PUO' ESSERE BELLA LA VITA.
Un forte abbraccio
Paolo
· Innamorarsi.
· Ridere così forte che ti fanno male le mascelle.
· Una doccia calda.
· Nessuno in coda davanti a te alle casse del supermercato.
· Uno sguardo speciale.
· Ricevere posta.
· Fare un giro in macchina in una stradina bellissima.
· Accendere la radio proprio quando stanno trasmettendo la tua canzone preferita.
· Restare sdraiato a letto ad ascoltare la pioggia.
· Il profumo degli asciugamani caldi stesi al sole.
· Trovare la maglia che cercavi in saldo a metà prezzo.
· Un vasetto di Nutella.
· Una telefonata a qualcuno lontano.
· Un lungo bagno di schiuma.
· Una bella chiacchierata.
· La spiaggia.
· Trovare un biglietto da 50 nella giacca dello scorso inverno.
· Ridere di te stesso.
· Le telefonate di mezzanotte che durano ore.
· Correre sotto gli acquazzoni estivi.
· Ridere senza ragione.
· Avere qualcuno che ti dice che sei bellissima.
· Gli amici.
· Ascoltare accidentalmente qualcuno dire qualcosa di carino su di te.
· Svegliarti nel cuore della notte e realizzare che hai ancora qualche ora per dormire.
· Conoscere nuovi amici o trascorrere un po' di tempo con quelli vecchi.
· Avere qualcuno che gioca coi tuoi capelli.
· Fare un bel sogno.
· Una cioccolata calda.
· I viaggi in macchina con gli amici.
· Salire su un'altalena.
· Incartare i regali sotto l'albero di Natale mangiando biscotti e bevendo un bicchiere di latte.
· Incrociare lo sguardo di uno sconosciuto carino.
· Vincere una sfida veramente competitiva.
· Fare una torta di mele.
· Trascorrere il tempo libero con i tuoi migliori amici.
· Vedere i sorrisi e sentire le risate dei tuoi amici.
· Tenerti per mano con qualcuno a cui vuoi bene.
· Incontrare per strada un vecchio amico e scoprire che alcune cose (buone o cattive) non cambiano mai.
· Fare un regalo ad un amico e poi osservare l'espressione sul suo viso mentre apre il pacchetto e scopre che contiene il regalo che così tanto desiderava.
· Guardare l'alba.
· Alzarti dal letto al mattino e ringraziare il tuo Dio per questo.
Credo che gli amici siano angeli silenziosi che ci aiutano a rimetterci in piedi quando le nostre ali non si ricordano più come si fa a volare.
QUESTO PENSIERO NASCE DAL BISOGNO DI TUTTI DI RICORDARCI QUANTO PUO' ESSERE BELLA LA VITA.
Un forte abbraccio
Paolo
Divine Creature
Divine Creature
Essere vilipesa, maltrattata e per natura debole, la donna ha sempre dovuto lottare il triplo di un uomo per ottenere la meta' dei diritti che i maschi per onore di firma possiedono.
Gia' fregata in partenza pure dalla religione per via di una mela, a tutt'oggi sicuramente non gode di quei meriti che le spettano o perlomeno si trova sempre sul piede di guerra, dovendo continuamente battersi anche al bar per prendere un cappuccino.
Da sempre invece sinonimo di dolcezza e delicatezza, essa nella maggior parte dei casi e' fidanzata fedele, moglie esemplare e madre premurosissima: ma come la mettiamo la mettiamo, il peso più grosso spetta a lei e, comunque vada, e' spesso mal premiata.
Non parliamo poi del suo status nelle varie parti del mondo: nei paesi musulmani e' costretta dalla nascita a girare vestita come Belfagor: se si permette di mostrare un alluce come minimo la lapidano in mezzo alla strada.
In Oriente addirittura viene barattata a suon di cammelli dai genitori e nel continente africano e' equiparata ad un tir, tanta e' la roba che deve portare sulla schiena mentre il marito tutto tranquillo cammina davanti a lei sui marciapiedi della giungla e legge placidamente il giornale.
Ma il trattamento peggiore le viene riservato in India, dove in certe regioni la moglie si lega al proprio uomo per tutta la vita: cio' significa che se muore per primo il marito l'ignara deve perire appresso a lui, alla faccia della democrazia e del rispetto!
Per non parlare poi di quello che accade nei paesi arabi, questi ne sposano una quindicina a botta, le vestono con la maglietta con su' il numero come i calciatori e infilano l'elenco nel menu' del giorno, manco fossero cosce di pollo, e, quando le ignare compiono quarant'anni le rottamano con due da venti.
Da quanto predetto, le nostre dolcissime creature non hanno propriamente dalla loro la buona sorte, ma tenete ben conto che esse hanno dalla loro il fatto di possedere un'arma terrificante, molto materiale ma efficace, che se usata a dovere trasforma tutti i maschietti in pittori imbianchini.
Oltre ciò tenete in conto delle loro possibilità, come espresse nell’articolo “e Dio creo la Donna”.
Percio' signori meditate sui vostri atteggiamenti, rispettatele sempre se non volete trovarvi a ridipingere qualche piazza italiana.
un abbraccio
Paolo
Essere vilipesa, maltrattata e per natura debole, la donna ha sempre dovuto lottare il triplo di un uomo per ottenere la meta' dei diritti che i maschi per onore di firma possiedono.
Gia' fregata in partenza pure dalla religione per via di una mela, a tutt'oggi sicuramente non gode di quei meriti che le spettano o perlomeno si trova sempre sul piede di guerra, dovendo continuamente battersi anche al bar per prendere un cappuccino.
Da sempre invece sinonimo di dolcezza e delicatezza, essa nella maggior parte dei casi e' fidanzata fedele, moglie esemplare e madre premurosissima: ma come la mettiamo la mettiamo, il peso più grosso spetta a lei e, comunque vada, e' spesso mal premiata.
Non parliamo poi del suo status nelle varie parti del mondo: nei paesi musulmani e' costretta dalla nascita a girare vestita come Belfagor: se si permette di mostrare un alluce come minimo la lapidano in mezzo alla strada.
In Oriente addirittura viene barattata a suon di cammelli dai genitori e nel continente africano e' equiparata ad un tir, tanta e' la roba che deve portare sulla schiena mentre il marito tutto tranquillo cammina davanti a lei sui marciapiedi della giungla e legge placidamente il giornale.
Ma il trattamento peggiore le viene riservato in India, dove in certe regioni la moglie si lega al proprio uomo per tutta la vita: cio' significa che se muore per primo il marito l'ignara deve perire appresso a lui, alla faccia della democrazia e del rispetto!
Per non parlare poi di quello che accade nei paesi arabi, questi ne sposano una quindicina a botta, le vestono con la maglietta con su' il numero come i calciatori e infilano l'elenco nel menu' del giorno, manco fossero cosce di pollo, e, quando le ignare compiono quarant'anni le rottamano con due da venti.
Da quanto predetto, le nostre dolcissime creature non hanno propriamente dalla loro la buona sorte, ma tenete ben conto che esse hanno dalla loro il fatto di possedere un'arma terrificante, molto materiale ma efficace, che se usata a dovere trasforma tutti i maschietti in pittori imbianchini.
Oltre ciò tenete in conto delle loro possibilità, come espresse nell’articolo “e Dio creo la Donna”.
Percio' signori meditate sui vostri atteggiamenti, rispettatele sempre se non volete trovarvi a ridipingere qualche piazza italiana.
un abbraccio
Paolo
Momenti di Distacco, Pause di vita
Alcune volte, vedendo la grandissima commercializzazione della nostra vita, mi viene spontaneo pensare ad una rinuncia di tutto ciò che è materiale, per una vita più spirituale e legata a concetti di Vita concreti e non sponsorizzati.
Probabilmente sbaglio in quanto la rinuncia al mondo materiale non è la soluzione giusta.
Non lo è qualsiasi rinuncia a qualsiasi mondo.
La nostra natura è duale e va percorsa nel suo essere duale.
Amiamo tanto la materialità che ci circonda e che ci procura anche una certa felicità del vivere, che la spiritualità della Vita che ce ne dà le basi.
Anche se riuscissimo ad annullare i nostri contatti e a produrre un continuo stato di quiete meditativa, non potremmo non essere soddisfatti.
Il continuo bisogno di spiritualità deve essere armonizzato con la nostra profonda vocazione per la vita sociale e qui che stà il difficile…riuscire ad equilibrare tale dualismo.
La nostra natura contempla lo scambio e la condivisione con il mondo che ci circonda e l’equilibrio con noi stessi ci impone di non frustrare tali attitudini.
Tuttavia, in alcuni momenti è opportuno operare il distacco, una pausa: un'azione finita che si pone fra due momenti di intensa operosità, che ci separa da qualsiasi contesto.
Nel distacco i nostri occhi si dilatano e ogni cosa appare nelle sue dimensioni reali.
L'illusorietà si rivela e il nostro ruolo diviene chiaro ponendoci, in una fase di obiettività e facendoci capire quanto, in quei momenti, il distacco ci possa dare consapevolezza e conoscenza.
La pratica del distacco o, come meglio preferisco chiamarle, Pause di Riflessione, implica il riuscire a comprendere i fenomeni che ci circondano, come sono realmente.
Sicuramente, l’unico mezzo del distacco è la meditazione e, purtroppo, la dinamicità del quotidiano impone intensi cicli di condivisione e convivenza che poco giovano a queste pause.
Sarà comunque opportuno cercare di organizzare il nostro tempo perché tutto sia ciclizzato.
Ritengo, che se sapremo concederci il silenzio, faremo della parola un nostro alleato.
Se riusciremo a conoscere e a concederci tali pause, apprezzeremo l'importanza del contatto con gli altri.
Paolo
Pura e sana demenza :-)
Perché "separato" si scrive tutto insieme quando "tutto insieme" si scrive separato?
Perché "abbreviazione" è una parola cosi lunga ?
Perché i Kamikaze portano un casco?
Perché i virus, che non hanno sesso, ci fottono cosi tanto?
Perché in questo mondo anche gli zeri, per valere qualche cosa, devono stare a destra?
In caso di guerra nucleare, l'elettromagnetismo prodotto dalle bombe termonucleari potrebbe rovinare le mie cassette video?
Qual è il sinonimo di sinonimo?
Perché non c'è un alimento per gatti al gusto di topo?
Se niente si incolla al Teflon, come si è riusciti ad incollare il Teflon alla padella?
Perché le ballerine danzano sempre sulla punta dei piedi? Non sarebbe più semplice usare ragazze più alte?
Voglio comprare un boomerang nuovo. Come faccio a sbarazzarmi di quello vecchio?
Perché i negozi aperti 24 ore su 24 hanno la serratura?
Perché gli aeroplani non vengono fatti con lo stesso materiale delle scatole nere degli aeroplani?
Come si fa a sapere se una parola nel dizionario è scritta sbagliata?
Come può avere dei nipoti Paperino se non ha né fratelli né sorelle?
Adamo aveva l'ombelico ?
Se Superman è cosi furbo, perché si mette gli slip sopra i pantaloni?
In un'automobile e in moto, l'aria all'interno dei pneumatici gira anch'essa?
Se un gatto cade sempre dritto sulle proprie zampe, e una tartina imburrata cade sempre dalla parte del burro, cosa succede quando si incolla una tartina imburrata sulla schiena di un gatto e si lancia il tutto dalla finestra?
Di che colore è un camaleonte quando si guarda nel ghiaccio?
Su una navetta spaziale che viaggia alla velocità della luce, i fari funzionano?
matto...matto..matto!!!
un bel sorriso....
Paolo
Perché "abbreviazione" è una parola cosi lunga ?
Perché i Kamikaze portano un casco?
Perché i virus, che non hanno sesso, ci fottono cosi tanto?
Perché in questo mondo anche gli zeri, per valere qualche cosa, devono stare a destra?
In caso di guerra nucleare, l'elettromagnetismo prodotto dalle bombe termonucleari potrebbe rovinare le mie cassette video?
Qual è il sinonimo di sinonimo?
Perché non c'è un alimento per gatti al gusto di topo?
Se niente si incolla al Teflon, come si è riusciti ad incollare il Teflon alla padella?
Perché le ballerine danzano sempre sulla punta dei piedi? Non sarebbe più semplice usare ragazze più alte?
Voglio comprare un boomerang nuovo. Come faccio a sbarazzarmi di quello vecchio?
Perché i negozi aperti 24 ore su 24 hanno la serratura?
Perché gli aeroplani non vengono fatti con lo stesso materiale delle scatole nere degli aeroplani?
Come si fa a sapere se una parola nel dizionario è scritta sbagliata?
Come può avere dei nipoti Paperino se non ha né fratelli né sorelle?
Adamo aveva l'ombelico ?
Se Superman è cosi furbo, perché si mette gli slip sopra i pantaloni?
In un'automobile e in moto, l'aria all'interno dei pneumatici gira anch'essa?
Se un gatto cade sempre dritto sulle proprie zampe, e una tartina imburrata cade sempre dalla parte del burro, cosa succede quando si incolla una tartina imburrata sulla schiena di un gatto e si lancia il tutto dalla finestra?
Di che colore è un camaleonte quando si guarda nel ghiaccio?
Su una navetta spaziale che viaggia alla velocità della luce, i fari funzionano?
matto...matto..matto!!!
un bel sorriso....
Paolo
DELUSO, MA FIDUCIOSO
Molto spesso, alle azioni volte a far nascere riflessioni, i risultati non giungono.
I nostri sforzi paiono vani e tutto intorno a noi non cambia.
La forza impressa alla realtà non produce alcun cambiamento.
E mi chiedo, in quei momenti di sconforto, se è forse meglio assomigliare a una stanza vuota.
Perdere ogni punto di riferimento esterno, prescindere dal costume della società del tempo.
In alcuni casi, forse, è necessario svuotarsi: smarrire le nostre convinzioni (sapendo di poterle riabbracciare poi); lasciare andare le nostre leve; seguire gli istinti.
Penso che in qualche modo, dobbiamo raggiungere la pace, al riparo da quanto ci impedisce di essere liberi di agire come ci sentiamo di fare.
È proprio vero che Un albero tormentato dai venti non potrà mai crescere diritto.
E la società che ci circonda ne ha mille e più di venti e burrasche che ci distraggono dalle realtà.
Nessuno di noi sa quale percorso seguiremo; non possiamo saperlo dato che le cose cambiano in continuazione e ciò che oggi è vero domani non lo è più.
In questo momento ritengo fondamentale confidare nel grande equilibrio che tiene il mondo: un motore immanente contiene l'occasionalità degli avvenimenti e conferisce un preciso significato alla casualità.
E sono comunque convinto che la semina allora andrà ripetuta e le nostre speranza rinnovate.
Perché è dal tessuto delle nostre innumerevoli azioni che si compie la maglia di ciò che ci attende e più avanti sapremo perché tutto sinora è accaduto.
Prendo atto che non tutti i momenti del tempo si prestano al rinnovamento e i cicli negativi devono, prima o poi, terminare.
In questi momenti mi è necessario opporre alla frustrazione la pazienza.
Nei momenti in cui nessuno si accorge dei miei sforzi non posso rivendicare dei meriti, peraltro non cercati, ma che arricchirebbero la mia volontà di cambiamento
Otterrò dei consensi quando la "carica negativa" -così mi va di definirla- del periodo in cui mi trovo, si sarà esaurita…solo allora sarò ripagato…soltanto allora.
Sono convinto che la spinta che il reale riceve dalle mie azioni non si smarrisce.
Essa persiste nella sua azione per tutto il ciclo negativo e una volta battute le circostanze produrrà, con il vostro aiuto, i suoi risultati.
Si raccoglie sempre avendo seminato anche se a volte più tardi di quando pensiamo.
E la fidicia del domani cresce…ma devo aver pazienza.
Forse tutto ciò è un discorso di un folle…voi che ne dite?
Un forte abbraccio.
Paolo Iorio
I nostri sforzi paiono vani e tutto intorno a noi non cambia.
La forza impressa alla realtà non produce alcun cambiamento.
E mi chiedo, in quei momenti di sconforto, se è forse meglio assomigliare a una stanza vuota.
Perdere ogni punto di riferimento esterno, prescindere dal costume della società del tempo.
In alcuni casi, forse, è necessario svuotarsi: smarrire le nostre convinzioni (sapendo di poterle riabbracciare poi); lasciare andare le nostre leve; seguire gli istinti.
Penso che in qualche modo, dobbiamo raggiungere la pace, al riparo da quanto ci impedisce di essere liberi di agire come ci sentiamo di fare.
È proprio vero che Un albero tormentato dai venti non potrà mai crescere diritto.
E la società che ci circonda ne ha mille e più di venti e burrasche che ci distraggono dalle realtà.
Nessuno di noi sa quale percorso seguiremo; non possiamo saperlo dato che le cose cambiano in continuazione e ciò che oggi è vero domani non lo è più.
In questo momento ritengo fondamentale confidare nel grande equilibrio che tiene il mondo: un motore immanente contiene l'occasionalità degli avvenimenti e conferisce un preciso significato alla casualità.
E sono comunque convinto che la semina allora andrà ripetuta e le nostre speranza rinnovate.
Perché è dal tessuto delle nostre innumerevoli azioni che si compie la maglia di ciò che ci attende e più avanti sapremo perché tutto sinora è accaduto.
Prendo atto che non tutti i momenti del tempo si prestano al rinnovamento e i cicli negativi devono, prima o poi, terminare.
In questi momenti mi è necessario opporre alla frustrazione la pazienza.
Nei momenti in cui nessuno si accorge dei miei sforzi non posso rivendicare dei meriti, peraltro non cercati, ma che arricchirebbero la mia volontà di cambiamento
Otterrò dei consensi quando la "carica negativa" -così mi va di definirla- del periodo in cui mi trovo, si sarà esaurita…solo allora sarò ripagato…soltanto allora.
Sono convinto che la spinta che il reale riceve dalle mie azioni non si smarrisce.
Essa persiste nella sua azione per tutto il ciclo negativo e una volta battute le circostanze produrrà, con il vostro aiuto, i suoi risultati.
Si raccoglie sempre avendo seminato anche se a volte più tardi di quando pensiamo.
E la fidicia del domani cresce…ma devo aver pazienza.
Forse tutto ciò è un discorso di un folle…voi che ne dite?
Un forte abbraccio.
Paolo Iorio
LA VITA E’ UN TUTTO DARE E AVERE
Le mani afferrano e porgono.
La bocca assaggia e offre.
Il naso respira e odora.
Lo scambio e’ alla base della nostra esistenza.
La specie umana vive in società, non ama la solitudine
Diamo ciò che riceviamo e raccogliamo ciò che abbiamo seminato.
Versiamo la nostra esperienza nelle nostre azioni che compiamo continuamente e da queste impariamo a comportarci.
Anche i nostri occhi ci insegnano a non essere egoisti poiché oltre ad affacciarsi sulla realtà esterna, essi rispecchiano la nostra anima.
La nostra interiorità e’ allora rivelata e messa in contatto con il mondo esterno.
Anche gli altri organi di senso ci insegnano a mantenere tale equilibrio di reciprocità.
Qualsiasi parte di noi da’ e riceve.
La nostra natura così dinamica e perfetta ci insegna a vivere la nostra Vita accanto al prossimo non serve capire come vivere…basta ascoltarsi.
Ognuno dei nostri sensi non costituisce unicamente una facoltà ma rappresenta un prezioso canale per comunicare con gli altri e con noi stessi.
Riceviamo la nostra Vita in dono e la rendiamo senza volerlo.
Perché mai sprecare tutto ciò chiudendosi in se stessi…l’egoismo parte dalla nostra mente..non dall’anima!
Non insegno niente di nuovo..ma riflettete, come me, sulla semplicità e sugli insegnamenti che la natura stessa ci propone…sta a noi vederli.
Un abbraccio a tutti
Paolo
La bocca assaggia e offre.
Il naso respira e odora.
Lo scambio e’ alla base della nostra esistenza.
La specie umana vive in società, non ama la solitudine
Diamo ciò che riceviamo e raccogliamo ciò che abbiamo seminato.
Versiamo la nostra esperienza nelle nostre azioni che compiamo continuamente e da queste impariamo a comportarci.
Anche i nostri occhi ci insegnano a non essere egoisti poiché oltre ad affacciarsi sulla realtà esterna, essi rispecchiano la nostra anima.
La nostra interiorità e’ allora rivelata e messa in contatto con il mondo esterno.
Anche gli altri organi di senso ci insegnano a mantenere tale equilibrio di reciprocità.
Qualsiasi parte di noi da’ e riceve.
La nostra natura così dinamica e perfetta ci insegna a vivere la nostra Vita accanto al prossimo non serve capire come vivere…basta ascoltarsi.
Ognuno dei nostri sensi non costituisce unicamente una facoltà ma rappresenta un prezioso canale per comunicare con gli altri e con noi stessi.
Riceviamo la nostra Vita in dono e la rendiamo senza volerlo.
Perché mai sprecare tutto ciò chiudendosi in se stessi…l’egoismo parte dalla nostra mente..non dall’anima!
Non insegno niente di nuovo..ma riflettete, come me, sulla semplicità e sugli insegnamenti che la natura stessa ci propone…sta a noi vederli.
Un abbraccio a tutti
Paolo
Catene di AIUTO E SOLIDARIETA' via internet ;-))
I limiti alle imbecillaggini non esistono, è forse merito del progresso che purtroppo influenza anche gli aspetti negativi???
Forse è proprio così.
Finalmente ho ricevuto, tramite la posta elettronica, una risposta in merito alla veridicità di quanto circola nella rete di Internet.
Sinceramente, a me dispiace molto che uno strumento così importante venga utilizzato in questo modo.
Come sempre, va a finire come la storiella del pastorello che gridava "al lupo, al lupo" e così, nel caso di appelli seri e realmente gravi, non si sa a cosa pensare e si finisce convincendosi che sia solo una ennesima bufala.
Comunque, è anche giusto ed opportuno riderci sopra, visto che se incominciamo a piangere per tutte le brutte cose che esistono al mondo, dobbiamo ricostruire l'arca di Noè…
Ecco a voi il testo della e-mail ricevuta:
Ciao amici, il mio nome e Arild Ovesen.
Soffro di malattie veneree rare, cattivi risultati scolastici, estrema verginita', paura di venire ucciso mediante elettroshock anale, e ho anche il senso di colpa per non aver inoltrato 50 miliardi di catene di Sant'Antonio mandatemi da persone che pensano davvero che se uno le inoltra, la povera piccola bambina di 6 anni con un capezzolo in fronte riuscira' a procurarsi abbastanza denaro per toglierlo prima che i genitori la vendano al Circo Orfei.
Prima di tutto: manda questa lettera a 7491 persone entro i prossimi 5 secondi. Senno verrai stuprato/a da un montone impazzito e gettato fuori da un edificio altissimo per cadere in una collina di escrementi animali.
Se non lo farai, a causa di uno strano virus la ventolina dentro il pc si mettera' a girare al contrario e vi risucchierà il processore.
Dopo una serie di lampi di colore blu dal vostro lettore cd (se avete il masterizzatore e' peggio) uscira il "totem della buona sorte" che ha gia' fatto il giro del mondo tre volte (e mi ha confidato di essersi stancato perche' vorrebbe starsene cinque minuti a casa) e si mettera' sulla tastiera.
Per ogni messaggio che manderete all'indirizzo elencoboccaloni@mandala.net una associazione donera' 1/4 di dollaro per comprare un aereo all'aviazione americana che servira' per tirare giu' un'altra funivia in Italia.
E per ogni mail che manderete alla Microsoft o che mandera' un'altra persona dopo avere ricevuto l'informazione da voi vi verra' portata una pizza quattro stagioni a casa vostra da Bill Gates in persona......voi ridete, ma anch'io all'inizio non ci credevo poi ne ho spedite tante e dopo tre settimane mi e arrivato addirittura un calzone farcito!!!
ED E' TUTTO VERO!!!
Perche' questa lettera non e' come tutte quelle false, QUESTA e' del tutto autentica!!! Del tutto vero! Mandala!
Ecco il programma:
Mandala a 1 persona: 1 persona si incazzera' perche' gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio.
Mandala a 2-5 persone: 2-5 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio.
Mandala a 5-10 persone: 5-10 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio, e forse valuteranno l'opportunità di sopprimerti.
Mandala a 10-20 persone: 10-20 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio, e faranno saltare te, la tua casa, la tua famiglia e il tuo gatto in aria.
Ricordati, però che:
Erode Scannabelve: un pediatra mannaro di Trieste, non spedi' a nessuno questa mail: dei suoi tre figli uno comincio a drogarsi, il secondo entro nel Partito Umanista e il terzo si iscrisse a Ingegneria dei Materiali.
Turiddu Von Wasselvitz: un allenatore di farfalle da combattimento austro-siculo, si fece beffe di questa mail ad alta voce, e in quello stesso istante gli esplose la testa.
Meo Smazza: pornodivo shakespeariano, non diede alcun peso a questa mail: ignoti gli riempirono un profilattico di azoto liquido, e lui se ne accorse solo dopo averlo indossato.
Un tizio che conosco non ha diffuso questa mail e ha disimparato a andare in bicicletta.
Se inviate questo messaggio a tutti coloro che conoscete, perderete 2 minuti (e tutti i vostri amici) ma contribuirete a salvare la vita di un bambino.
Se non lo farete vi cadra' addosso un pianoforte.
Nella calda estate, ridere fa anche bene
L'importante è capire, saper ascoltare…e ragionare con la propria testa…ricordandosi di attaccare il cuore!
Un forte abbraccio.Paolo
Forse è proprio così.
Finalmente ho ricevuto, tramite la posta elettronica, una risposta in merito alla veridicità di quanto circola nella rete di Internet.
Sinceramente, a me dispiace molto che uno strumento così importante venga utilizzato in questo modo.
Come sempre, va a finire come la storiella del pastorello che gridava "al lupo, al lupo" e così, nel caso di appelli seri e realmente gravi, non si sa a cosa pensare e si finisce convincendosi che sia solo una ennesima bufala.
Comunque, è anche giusto ed opportuno riderci sopra, visto che se incominciamo a piangere per tutte le brutte cose che esistono al mondo, dobbiamo ricostruire l'arca di Noè…
Ecco a voi il testo della e-mail ricevuta:
Ciao amici, il mio nome e Arild Ovesen.
Soffro di malattie veneree rare, cattivi risultati scolastici, estrema verginita', paura di venire ucciso mediante elettroshock anale, e ho anche il senso di colpa per non aver inoltrato 50 miliardi di catene di Sant'Antonio mandatemi da persone che pensano davvero che se uno le inoltra, la povera piccola bambina di 6 anni con un capezzolo in fronte riuscira' a procurarsi abbastanza denaro per toglierlo prima che i genitori la vendano al Circo Orfei.
Prima di tutto: manda questa lettera a 7491 persone entro i prossimi 5 secondi. Senno verrai stuprato/a da un montone impazzito e gettato fuori da un edificio altissimo per cadere in una collina di escrementi animali.
Se non lo farai, a causa di uno strano virus la ventolina dentro il pc si mettera' a girare al contrario e vi risucchierà il processore.
Dopo una serie di lampi di colore blu dal vostro lettore cd (se avete il masterizzatore e' peggio) uscira il "totem della buona sorte" che ha gia' fatto il giro del mondo tre volte (e mi ha confidato di essersi stancato perche' vorrebbe starsene cinque minuti a casa) e si mettera' sulla tastiera.
Per ogni messaggio che manderete all'indirizzo elencoboccaloni@mandala.net una associazione donera' 1/4 di dollaro per comprare un aereo all'aviazione americana che servira' per tirare giu' un'altra funivia in Italia.
E per ogni mail che manderete alla Microsoft o che mandera' un'altra persona dopo avere ricevuto l'informazione da voi vi verra' portata una pizza quattro stagioni a casa vostra da Bill Gates in persona......voi ridete, ma anch'io all'inizio non ci credevo poi ne ho spedite tante e dopo tre settimane mi e arrivato addirittura un calzone farcito!!!
ED E' TUTTO VERO!!!
Perche' questa lettera non e' come tutte quelle false, QUESTA e' del tutto autentica!!! Del tutto vero! Mandala!
Ecco il programma:
Mandala a 1 persona: 1 persona si incazzera' perche' gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio.
Mandala a 2-5 persone: 2-5 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio.
Mandala a 5-10 persone: 5-10 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio, e forse valuteranno l'opportunità di sopprimerti.
Mandala a 10-20 persone: 10-20 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio, e faranno saltare te, la tua casa, la tua famiglia e il tuo gatto in aria.
Ricordati, però che:
Erode Scannabelve: un pediatra mannaro di Trieste, non spedi' a nessuno questa mail: dei suoi tre figli uno comincio a drogarsi, il secondo entro nel Partito Umanista e il terzo si iscrisse a Ingegneria dei Materiali.
Turiddu Von Wasselvitz: un allenatore di farfalle da combattimento austro-siculo, si fece beffe di questa mail ad alta voce, e in quello stesso istante gli esplose la testa.
Meo Smazza: pornodivo shakespeariano, non diede alcun peso a questa mail: ignoti gli riempirono un profilattico di azoto liquido, e lui se ne accorse solo dopo averlo indossato.
Un tizio che conosco non ha diffuso questa mail e ha disimparato a andare in bicicletta.
Se inviate questo messaggio a tutti coloro che conoscete, perderete 2 minuti (e tutti i vostri amici) ma contribuirete a salvare la vita di un bambino.
Se non lo farete vi cadra' addosso un pianoforte.
Nella calda estate, ridere fa anche bene
L'importante è capire, saper ascoltare…e ragionare con la propria testa…ricordandosi di attaccare il cuore!
Un forte abbraccio.Paolo
Concretezza e Amicizia
Diamo rilievo ad ogni nostro gesto d’amore.
Scegliamo uno scopo ed adoperiamoci nel portarlo a compimento con la massima concentrazione.
Una perfetta concentrazione significa fluire senza sforzo.
La vita spirituale ha bisogno di azioni mirate, di prontezza e di grande potenza.
Per questo motivo bisogna mostrare un grande impegno nel coltivare sé stessi acquistando così le capacità che ci permettono di fare tutto ciò che desideriamo.
Di giorno in giorno la nostra vita diventa sempre più breve; dobbiamo quindi dare risalto ad ogni nostra azione e raggiungere velocemente gli scopi che ci siamo prefissi.
Così facendo riusciremo a porre attenzione ad interessi diversi.
Se invece ci sottrarremo a questo inesauribile processo, non ci sentiremo mai appagati e non porteremmo mai a compimento la nostra conoscenza della vita.
Molti pensano che dovremmo porre un freno alle nostre ambizioni, perché il desiderio non ha fine; ma non tengono conto del nostro bisogno di soddisfazione.
Infatti, se riducessimo le nostre ambizioni dovremmo rinunciare a molti dei nostri progetti e diventeremmo, per questo, delusi ed insicuri.
L’importante, dunque, è riconoscere i nostri desideri più profondi ed esaudirli con determinazione.
Sicuramente quanto detto finora riguarda scopi nobili che ognuno ha dentro di se…ma non li esterna!
È anche vero che da soli poco si può fare ed in questo caso le amicizie diventano fondamentali.
Le amicizie più sincere possono dare man forte ai nostri scopi.
Purtroppo, però, le strade dei nostri amici corrono parallele alla nostra per un arco di tempo troppo breve, ma questo non rende il percorso comune meno importante; riusciamo, comunque, a trarre beneficio dalla condivisione e dall’aiuto reciproco.
Tuttavia è indispensabile, ogni volta che riceviamo qualcosa, cercare di ricambiare, perché non dovremmo mai arrivare a dipendere dagli altri o pretendere di essere continuamente aiutati per poter andare avanti.
Gli amici devono procedere al nostro fianco, non portarci in spalla!
Quando possiamo, dobbiamo sempre offrire il nostro aiuto senza indugiare o attendere necessariamente una ricompensa.
Se un amico può insegnarci qualcosa che non conosciamo, dobbiamo ascoltarlo con umiltà, possiamo così condividere liberamente le conoscenze che possediamo.
È stupendo condividere e perseguire progetti e scopi comuni con gli amici.
Ciò ci appaga completamente dando forza al nostro spirito.
un abbraccio
Paolo
Scegliamo uno scopo ed adoperiamoci nel portarlo a compimento con la massima concentrazione.
Una perfetta concentrazione significa fluire senza sforzo.
La vita spirituale ha bisogno di azioni mirate, di prontezza e di grande potenza.
Per questo motivo bisogna mostrare un grande impegno nel coltivare sé stessi acquistando così le capacità che ci permettono di fare tutto ciò che desideriamo.
Di giorno in giorno la nostra vita diventa sempre più breve; dobbiamo quindi dare risalto ad ogni nostra azione e raggiungere velocemente gli scopi che ci siamo prefissi.
Così facendo riusciremo a porre attenzione ad interessi diversi.
Se invece ci sottrarremo a questo inesauribile processo, non ci sentiremo mai appagati e non porteremmo mai a compimento la nostra conoscenza della vita.
Molti pensano che dovremmo porre un freno alle nostre ambizioni, perché il desiderio non ha fine; ma non tengono conto del nostro bisogno di soddisfazione.
Infatti, se riducessimo le nostre ambizioni dovremmo rinunciare a molti dei nostri progetti e diventeremmo, per questo, delusi ed insicuri.
L’importante, dunque, è riconoscere i nostri desideri più profondi ed esaudirli con determinazione.
Sicuramente quanto detto finora riguarda scopi nobili che ognuno ha dentro di se…ma non li esterna!
È anche vero che da soli poco si può fare ed in questo caso le amicizie diventano fondamentali.
Le amicizie più sincere possono dare man forte ai nostri scopi.
Purtroppo, però, le strade dei nostri amici corrono parallele alla nostra per un arco di tempo troppo breve, ma questo non rende il percorso comune meno importante; riusciamo, comunque, a trarre beneficio dalla condivisione e dall’aiuto reciproco.
Tuttavia è indispensabile, ogni volta che riceviamo qualcosa, cercare di ricambiare, perché non dovremmo mai arrivare a dipendere dagli altri o pretendere di essere continuamente aiutati per poter andare avanti.
Gli amici devono procedere al nostro fianco, non portarci in spalla!
Quando possiamo, dobbiamo sempre offrire il nostro aiuto senza indugiare o attendere necessariamente una ricompensa.
Se un amico può insegnarci qualcosa che non conosciamo, dobbiamo ascoltarlo con umiltà, possiamo così condividere liberamente le conoscenze che possediamo.
È stupendo condividere e perseguire progetti e scopi comuni con gli amici.
Ciò ci appaga completamente dando forza al nostro spirito.
un abbraccio
Paolo
Autonomia
Una gru solitaria nella neve invernale non ha bisogno di gioielli.
Una gru solitaria e quieta sotto la neve e' certamente il simbolo dell'autonomia.
Non ha bisogno di altri, e' sicura nel suo habitat e da sola e' in grado di superare le difficolta' che incontra.
Inoltre non le occorrono un rifugio, ne' dei vestiti, ne' delle ricchezze, ne' tantomeno essere considerata importante.
E' felice, addirittura orgogliosa della sua nuda identita'.
Capiamo quindi che la sua autonomia e' frutto della sua autosufficienza.
La stessa cosa vale anche per noi: non abbiamo affatto bisogno di una carriera di successo, di una villa immensa o di abiti meravigliosi.
Dobbiamo desiderare qualcosa che va oltre l'esteriorita'.
Pensiamo a quali aspetti della nostra personalita' ci impediscono di essere autonomi; proprio da questi dobbiamo cominciare nella cura di noi stessi, perche' e' necessario imparare a contare sulle proprie risorse.
Questo non vuol dire che non ci uniremo mai ad altri, ma che lo faremo collaborando solo nella misura necessaria.
In questo modo non ci perderemo mai all'interno di un gruppo e non avremo mai paura di rimanere soli.
Una gru solitaria e quieta sotto la neve e' certamente il simbolo dell'autonomia.
Non ha bisogno di altri, e' sicura nel suo habitat e da sola e' in grado di superare le difficolta' che incontra.
Inoltre non le occorrono un rifugio, ne' dei vestiti, ne' delle ricchezze, ne' tantomeno essere considerata importante.
E' felice, addirittura orgogliosa della sua nuda identita'.
Capiamo quindi che la sua autonomia e' frutto della sua autosufficienza.
La stessa cosa vale anche per noi: non abbiamo affatto bisogno di una carriera di successo, di una villa immensa o di abiti meravigliosi.
Dobbiamo desiderare qualcosa che va oltre l'esteriorita'.
Pensiamo a quali aspetti della nostra personalita' ci impediscono di essere autonomi; proprio da questi dobbiamo cominciare nella cura di noi stessi, perche' e' necessario imparare a contare sulle proprie risorse.
Questo non vuol dire che non ci uniremo mai ad altri, ma che lo faremo collaborando solo nella misura necessaria.
In questo modo non ci perderemo mai all'interno di un gruppo e non avremo mai paura di rimanere soli.
In Cammino..
Quando conosciamo alcune persone e ne diveniamo amici pensiamo possa essere per sempre.
Nei confronti dell'altro, doniamo anche le nostre speranze e subito siamo ripagati.
La frequentazione ci dona sicurezza e traiamo grande giovamento dallo scambio.
Le affinità ci riempiono e le divergenze ci inorgogliscono.
Improvvisamente accade qualcosa che ci divide.
Tutto sembra deviare dai binari e anche solo per una banalità ci troviamo a mettere tutto in discussione.
Ognuno di noi prosegue sul proprio sentiero e viene al destino.
Non dovremmo mai delegare ad altri le nostre responsabilità, neanche ai nostri amici migliori.
Ci sono sfide che solo noi possiamo accettare o rifiutare.
Ci sono battaglie che non abbiamo motivo di combattere.
Ce ne sono altre che non possiamo estendere ad altri.
Anche se ogni via è una via soltanto, ognuno ha la sua.
L'Amicizia resta comunque dato che nulla può essere distrutto.
Un forte abbraccio...
Paolo
Nei confronti dell'altro, doniamo anche le nostre speranze e subito siamo ripagati.
La frequentazione ci dona sicurezza e traiamo grande giovamento dallo scambio.
Le affinità ci riempiono e le divergenze ci inorgogliscono.
Improvvisamente accade qualcosa che ci divide.
Tutto sembra deviare dai binari e anche solo per una banalità ci troviamo a mettere tutto in discussione.
Ognuno di noi prosegue sul proprio sentiero e viene al destino.
Non dovremmo mai delegare ad altri le nostre responsabilità, neanche ai nostri amici migliori.
Ci sono sfide che solo noi possiamo accettare o rifiutare.
Ci sono battaglie che non abbiamo motivo di combattere.
Ce ne sono altre che non possiamo estendere ad altri.
Anche se ogni via è una via soltanto, ognuno ha la sua.
L'Amicizia resta comunque dato che nulla può essere distrutto.
Un forte abbraccio...
Paolo
lunedì 4 giugno 2007
AMOROSE COCCOLE
VOGLIA DI AMOROSE COCCOLE
E chi non le desidera!!
Tutti le vogliamo ricevere e questo sano bisogno cresce sempre più in questa “bella” società moderna.
È bello riceverle e darle allo stesso modo..se per voi non è così..forse avete dei grossi problemi…o siete ormai persi e spenti….Amare è gioire, mentre crediamo di gioire solo se siamo amati….meditate!
Forse, è uno dei pochi atteggiamenti che nasce ancora dal nostro cuore.
È facile farle, basta anche solo un..che non costa nulla a chi lo porge, ma da molto a chi lo riceve.
Il silenzio di un sorriso vale più di mille parole.
Le coccole riempiono molto il cuore e vanno a riparare e a colmare tutti i vuoti e le angosce che abbiamo dentro di noi riportandoci ad una serenità interiore ed a una maggiore voglia di vivere.
Amare è mettere la nostra felicità nella felicità di un altro., purtroppo, farle è difficile…bisogna esporsi..e poi cosa succede?
È appunto tale paura che ci rende freddi e diffidenti col prossimo.
Troppo spesso teniamo segreti questi pensieri ed emozioni come fossero orfani di Padre e Madre.
Ed, invece, c’è molto bisogno di questi atteggiamenti positivi…penso che siano l’unica vera arma contro il nulla e l’apatia di una vita da vegetale.
Salvezza dalla crudità del mondo in cui viviamo.
Spesso, quando parlo con amici e conoscenti. Leggo nei loro occhi e nei loro silenzi, stupendi messaggi che poi a voce o con fatti non vengono espressi.
Poverini..tengono dentro tante belle cose!!
Ma loro, forse, sanno che io capisco..sembra quasi che stiano con me più per quello che ci diciamo con gli occhi..che quello che viviamo veramente.
Quante coccole perse..buttate via!! È un peccato!
Sempre per colpa della maledetta paura di vivere..insicurezza nell’esprimere i propri sentimenti..è veramente castrante una vita fatta solo di “marce indietro”!!
D’altronde c’è tanta cattiveria..non Vi biasimo..ma non Vi scuso! Troppo comodo e facile!
Pensate, le coccole nei confronti dei bambini, vengono espresse dagli adulti senza nessun freno…certo loro non potranno darvi problemi perché sapete che non pretenderanno di più di quello che gli state dando.
ALLORA TORNIAMO TUTTI BAMBINI..forse è meglio e più intelligente.
Noi “grandi”, solo per mole ed età, abbiamo più bisogno di coccole di loro.
Forse perché siamo più coscenti del grado di cinismo che ci circonda.
Scrolliamoci di dosso la “paura di vivere”.
Theodor Korner scrisse: “Solo da quando amo la vita è bella; solo da quando amo so di vivere”.
La gioia non è nelle cose, è in noi…e Voi lo sapete..e allora che aspettate?
Esterniamo i nostri sentimenti SANI comunque vada…se vengono fraintesi non è un problema Vostro..ma di chi lo fraintende…forse ha la testa bacata!
Voi, comunque, l’avete fatto col cuore…non con la testa.
Certe cose non vanno ragionate più di tanto..finiscono per non essere sincere e mutare il loro valore.
Ricordiamoci che la semplicità è la forma della vera grandezza.
Siamo solo una vecchia e sola barca che naviga in mezzo a una tempesta...
nuvole nere e minacciose ci vengono incontro, mentre il mare si rivolta con tutto se stesso...
e quasi ci sembra la nostra anima...
Vediamo la luce dei lampi e sentiamo il fragore dei tuoni...
e ormai senza speranza intravediamo la luce di un faro.. forse la luce di un cuore..
Un forte abbraccio.
Paolo
E chi non le desidera!!
Tutti le vogliamo ricevere e questo sano bisogno cresce sempre più in questa “bella” società moderna.
È bello riceverle e darle allo stesso modo..se per voi non è così..forse avete dei grossi problemi…o siete ormai persi e spenti….Amare è gioire, mentre crediamo di gioire solo se siamo amati….meditate!
Forse, è uno dei pochi atteggiamenti che nasce ancora dal nostro cuore.
È facile farle, basta anche solo un..che non costa nulla a chi lo porge, ma da molto a chi lo riceve.
Il silenzio di un sorriso vale più di mille parole.
Le coccole riempiono molto il cuore e vanno a riparare e a colmare tutti i vuoti e le angosce che abbiamo dentro di noi riportandoci ad una serenità interiore ed a una maggiore voglia di vivere.
Amare è mettere la nostra felicità nella felicità di un altro., purtroppo, farle è difficile…bisogna esporsi..e poi cosa succede?
È appunto tale paura che ci rende freddi e diffidenti col prossimo.
Troppo spesso teniamo segreti questi pensieri ed emozioni come fossero orfani di Padre e Madre.
Ed, invece, c’è molto bisogno di questi atteggiamenti positivi…penso che siano l’unica vera arma contro il nulla e l’apatia di una vita da vegetale.
Salvezza dalla crudità del mondo in cui viviamo.
Spesso, quando parlo con amici e conoscenti. Leggo nei loro occhi e nei loro silenzi, stupendi messaggi che poi a voce o con fatti non vengono espressi.
Poverini..tengono dentro tante belle cose!!
Ma loro, forse, sanno che io capisco..sembra quasi che stiano con me più per quello che ci diciamo con gli occhi..che quello che viviamo veramente.
Quante coccole perse..buttate via!! È un peccato!
Sempre per colpa della maledetta paura di vivere..insicurezza nell’esprimere i propri sentimenti..è veramente castrante una vita fatta solo di “marce indietro”!!
D’altronde c’è tanta cattiveria..non Vi biasimo..ma non Vi scuso! Troppo comodo e facile!
Pensate, le coccole nei confronti dei bambini, vengono espresse dagli adulti senza nessun freno…certo loro non potranno darvi problemi perché sapete che non pretenderanno di più di quello che gli state dando.
ALLORA TORNIAMO TUTTI BAMBINI..forse è meglio e più intelligente.
Noi “grandi”, solo per mole ed età, abbiamo più bisogno di coccole di loro.
Forse perché siamo più coscenti del grado di cinismo che ci circonda.
Scrolliamoci di dosso la “paura di vivere”.
Theodor Korner scrisse: “Solo da quando amo la vita è bella; solo da quando amo so di vivere”.
La gioia non è nelle cose, è in noi…e Voi lo sapete..e allora che aspettate?
Esterniamo i nostri sentimenti SANI comunque vada…se vengono fraintesi non è un problema Vostro..ma di chi lo fraintende…forse ha la testa bacata!
Voi, comunque, l’avete fatto col cuore…non con la testa.
Certe cose non vanno ragionate più di tanto..finiscono per non essere sincere e mutare il loro valore.
Ricordiamoci che la semplicità è la forma della vera grandezza.
Siamo solo una vecchia e sola barca che naviga in mezzo a una tempesta...
nuvole nere e minacciose ci vengono incontro, mentre il mare si rivolta con tutto se stesso...
e quasi ci sembra la nostra anima...
Vediamo la luce dei lampi e sentiamo il fragore dei tuoni...
e ormai senza speranza intravediamo la luce di un faro.. forse la luce di un cuore..
Un forte abbraccio.
Paolo
Ci vuole così poco a far del bene. Basta un sorriso, purché sincero.
Tempo addietro una persona mi ha chiesto quale fosse il miglior modo per poter aiutare persone in disagio facendo beneficenza o altro.
Sicuramente, ho risposto, non dando i soldi a nessun tipo d’associazione se non se ne conosce personalmente i referenti.
Molte volte è meglio eseguire delle azioni individuali mirate a persone che ne hanno bisogno.
Certo è molto comodo andare ad un ufficio postale e fare beneficenza tramite un bollettino di conto corrente intestato all’UNICEF o alla C.R.I. o al progetto Telethon o, tanto per finire in bellezza, al progetto Arcobaleno.
Tutte belle idee, che spesso rimangono solo tali.
Conoscendo i gestori, non so quanta parte di questi soldi finisca veramente per dare beneficio ai bisognosi.
Pensate che conosco una presidentessa di un’associazione mondiale a cura dei bambini bisognosi, che lucra sugli interessi bancari relativi ai versamenti di denaro a sostegno della causa.
Dunque lascio a Voi e alla vostra fantasia, immaginare dove gran parte di questi aiuti finiscono
Meglio anche non parlare delle istituzioni a sostegno di aziende denominate "no profit" cioè "senza profitto".
Dopo aver verificato personalmente ciò che veramente sta dietro questa facciata, ne ho ricavato che molte di queste aziende amano il profitto e si possono definire "approfit", visto che sfruttano le sfortune altrui per lucrare.
Allora che fare?
Prima di tutto chiedetevi se veramente volete dare qualcosa a chi ne ha bisogno o se lo fate solamente per "seguire la moda".
Ultimamente sembra che fare beneficenza sia un’azione che fa trend!!
Ma siate sinceri! Dal momento che si è nati l'unica cosa che si DEVE FARE è morire, tutte le altre sono libere scelte!
Non siate impersonali e gestitevi da soli senza influenze pubblicitarie e da trasmissioni televisive.
Cercate nel Vostro quartiere o chiedete al parroco se conosce famiglie in difficoltà e vedrete che rimarrete molto più appagati nel dirigere i vostri sforzi verso una certa persona o una certa famiglia.
Personalmente sto cercando persone che mi possano aiutare a realizzare un VERO PROGETTO NO PROFIT che possa anche dare la possibilità a disabili di lavorare dimostrando, soprattutto a loro stessi, che non si è solo un peso per la società, ma una realtà produttiva e utile.
E' proprio vero il detto popolare: "Chi vuole vada e chi non vuole mandi".
Penso che Voi lettori abbiate ormai capito di miei precedenti articoli, che tipo di personaggio sia..dunque a Voi la sentenza!
RicordateVi che la verità non sta solo nelle mie parole, ma soprattutto nei Vostri animi.
Sta solo a Voi volerla vedere o, per comodità, pensare ad altro.
Sicuramente, ho risposto, non dando i soldi a nessun tipo d’associazione se non se ne conosce personalmente i referenti.
Molte volte è meglio eseguire delle azioni individuali mirate a persone che ne hanno bisogno.
Certo è molto comodo andare ad un ufficio postale e fare beneficenza tramite un bollettino di conto corrente intestato all’UNICEF o alla C.R.I. o al progetto Telethon o, tanto per finire in bellezza, al progetto Arcobaleno.
Tutte belle idee, che spesso rimangono solo tali.
Conoscendo i gestori, non so quanta parte di questi soldi finisca veramente per dare beneficio ai bisognosi.
Pensate che conosco una presidentessa di un’associazione mondiale a cura dei bambini bisognosi, che lucra sugli interessi bancari relativi ai versamenti di denaro a sostegno della causa.
Dunque lascio a Voi e alla vostra fantasia, immaginare dove gran parte di questi aiuti finiscono
Meglio anche non parlare delle istituzioni a sostegno di aziende denominate "no profit" cioè "senza profitto".
Dopo aver verificato personalmente ciò che veramente sta dietro questa facciata, ne ho ricavato che molte di queste aziende amano il profitto e si possono definire "approfit", visto che sfruttano le sfortune altrui per lucrare.
Allora che fare?
Prima di tutto chiedetevi se veramente volete dare qualcosa a chi ne ha bisogno o se lo fate solamente per "seguire la moda".
Ultimamente sembra che fare beneficenza sia un’azione che fa trend!!
Ma siate sinceri! Dal momento che si è nati l'unica cosa che si DEVE FARE è morire, tutte le altre sono libere scelte!
Non siate impersonali e gestitevi da soli senza influenze pubblicitarie e da trasmissioni televisive.
Cercate nel Vostro quartiere o chiedete al parroco se conosce famiglie in difficoltà e vedrete che rimarrete molto più appagati nel dirigere i vostri sforzi verso una certa persona o una certa famiglia.
Personalmente sto cercando persone che mi possano aiutare a realizzare un VERO PROGETTO NO PROFIT che possa anche dare la possibilità a disabili di lavorare dimostrando, soprattutto a loro stessi, che non si è solo un peso per la società, ma una realtà produttiva e utile.
E' proprio vero il detto popolare: "Chi vuole vada e chi non vuole mandi".
Penso che Voi lettori abbiate ormai capito di miei precedenti articoli, che tipo di personaggio sia..dunque a Voi la sentenza!
RicordateVi che la verità non sta solo nelle mie parole, ma soprattutto nei Vostri animi.
Sta solo a Voi volerla vedere o, per comodità, pensare ad altro.
Sogno
Chi è il sogno?
Cosa è un sogno?
L'incubo stordito che ti porta al fondo... una pagina di vita che ti trascina lontano...L'attimo di un pensiero che ti stringe la mente.Il pianto dirotto di un bambino che cerca una carezza...... la sensibilità di un cuore meraviglioso pronto a lottare nonostante tutto!
...oppure un motivo per credere che al di là della realtà ci sia una speranza....E tu fermo alla stazione ne attendi il suo passaggio, ma l'impazienza non farà altro che allontanare il suo arrivo e nessun biglietto, pagato a caro prezzo, ti servira per un posto a sedere nel viaggio verso la felicità, perchè la felicità non si raggiunge, si aspetta....E se il tuo cuore sarà aperto, prima o poi ne varcherà la soglia......
Firmato: Un uomo qualsiasi che si gusta l'attesa.
Paolo
Cosa è un sogno?
L'incubo stordito che ti porta al fondo... una pagina di vita che ti trascina lontano...L'attimo di un pensiero che ti stringe la mente.Il pianto dirotto di un bambino che cerca una carezza...... la sensibilità di un cuore meraviglioso pronto a lottare nonostante tutto!
...oppure un motivo per credere che al di là della realtà ci sia una speranza....E tu fermo alla stazione ne attendi il suo passaggio, ma l'impazienza non farà altro che allontanare il suo arrivo e nessun biglietto, pagato a caro prezzo, ti servira per un posto a sedere nel viaggio verso la felicità, perchè la felicità non si raggiunge, si aspetta....E se il tuo cuore sarà aperto, prima o poi ne varcherà la soglia......
Firmato: Un uomo qualsiasi che si gusta l'attesa.
Paolo
BELLE E RIFATTE..ma Finte
l’ora delle donne “guerriere”
Belle, bulle e rifatte, un esercito di “nuove guerriere” che prende coscienza di sé nella casa più famosa del mondo, trovando poi una giusta collocazione in un panorama femminile quanto mai variegato.
Ci sono le spudorate, le nuove bioniche e le dark ladies.
Si aggiungono poi le donne maschiaccio, emuli del Taricone nazionale, tatuate e sboccate più di uno scaricatore di porto degno di un vecchio film, palestrate e iper rifatte sfoggiano uno “stile” di vita ispirato a quello di un “gallo cedrone” fotografato dall’ironico Verdone.
Il loro idolo è la pantera del Grande Fratello, Mascia Ferri, vero prototipo dell’amazzone al silicone, il cui imperativo è esagerare sempre e comunque.
Esempio perfetto delle nuove spregiudicate e ruspanti ragazze nostrane: dai capelli biondissimi modello barbie, ma con un taglio ricercatamente selvaggio, occhi truccatissimi e labbra rosso fuoco anche al mattino, abbigliamento studiato apposta per mettere in evidenza le curve pericolose.
Tre i tatuaggi da galeotto: un sole sulla spalla, una pantera sull’inguine e un serpente sulla caviglia.
Per la biancheria intima predilige il push up, anche se proprio non ce ne sarebbe bisogno, e perizoma tattico in bella mostra.
Ma il vero punto di forza delle nuove guerriere sta nel lessico da spaccone di periferia e dallo spregiudicato rapporto con l’altro sesso.
La donna seduce e strapazza il malcapitato “maschio” oggetto dei suoi desideri, facendo sfoggio di aneddoti che farebbero impallidire un plotone di militari in libera uscita, esibendo una tattica da vera “mangiatrice” di uomini.
Belle, bulle e rifatte, un esercito di “nuove guerriere” che prende coscienza di sé nella casa più famosa del mondo, trovando poi una giusta collocazione in un panorama femminile quanto mai variegato.
Ci sono le spudorate, le nuove bioniche e le dark ladies.
Si aggiungono poi le donne maschiaccio, emuli del Taricone nazionale, tatuate e sboccate più di uno scaricatore di porto degno di un vecchio film, palestrate e iper rifatte sfoggiano uno “stile” di vita ispirato a quello di un “gallo cedrone” fotografato dall’ironico Verdone.
Il loro idolo è la pantera del Grande Fratello, Mascia Ferri, vero prototipo dell’amazzone al silicone, il cui imperativo è esagerare sempre e comunque.
Esempio perfetto delle nuove spregiudicate e ruspanti ragazze nostrane: dai capelli biondissimi modello barbie, ma con un taglio ricercatamente selvaggio, occhi truccatissimi e labbra rosso fuoco anche al mattino, abbigliamento studiato apposta per mettere in evidenza le curve pericolose.
Tre i tatuaggi da galeotto: un sole sulla spalla, una pantera sull’inguine e un serpente sulla caviglia.
Per la biancheria intima predilige il push up, anche se proprio non ce ne sarebbe bisogno, e perizoma tattico in bella mostra.
Ma il vero punto di forza delle nuove guerriere sta nel lessico da spaccone di periferia e dallo spregiudicato rapporto con l’altro sesso.
La donna seduce e strapazza il malcapitato “maschio” oggetto dei suoi desideri, facendo sfoggio di aneddoti che farebbero impallidire un plotone di militari in libera uscita, esibendo una tattica da vera “mangiatrice” di uomini.
Cambiamenti influenze e conservazione del nostro mondo
In questi giorni il cambio di stagione ci trasmette una sensazione di inerzia, di apatia: la stanchezza sembra impedirci di svolgere con zelo i nostri compiti.
L'aria fredda e penetrante si muta in afa e il cielo stinge il suo colore.
La rotazione celeste annuncia il cambiamento. Il cambiamento annuncia la rotazione celeste.
Ad un tratto il nostro umore cambia: la tristezza frusta la sua pelle invernale e si muta in gioia.
Improvvisamente. Cosa e' accaduto ? Perché ? Lassù qualcosa sta cambiando e ciò si riverbera su di noi.
Dobbiamo prenderne atto. Nel nostro organismo sia a livello fisico che psichico accade esattamente ciò che avviene all'esterno di esso.
Dobbiamo allora favorire le attività favorite dalla stagione: solo in tal modo possiamo portare a compimento i nostri obiettivi.
Se invece ci scaglieremo contro il cambiamento e la sua venuta improvvisa, i nostri progetti saranno spezzati.
Ciò che accade in alto avviene in basso. E' dentro di noi che arriva la primavera.
Ed è per questa fase di rinnovamento che dobbiamo prepararci a conservare il nostro mondo.
Chi non spreca senza per questo diventare avaro osserva una condotta ammirevole. La conservazione e' necessaria: ogni cosa che utilizziamo può essere riutilizzata. La realtà stessa e' costituita da organismi "riutilizzati".
Per cogliere l'importanza di riciclare dobbiamo mettere a fuoco la complessità dei cicli.
Ogni entità dell'universo muta il suo aspetto e si reincarna in altra entità'.
Al termine dell'esistenza ogni organismo supera la morte e rivive in altra forma.
Ecco l'importanza della conservazione. Di qui anche la necessita' di preservare l'ambiente evitando contaminazioni con sostanze nocive o attività deleterie.
Non dovremmo prosciugare le nostre energie poiché queste non finiranno con la morte del nostro corpo, ma ci seguiranno nella prossima esistenza.
Certo, molti di Voi penseranno che quando detto possa essere retorico, ma solo chi ha avuto "la fortuna" di fermarsi a guardare le Vita stando su una sedia a rotelle, riesce a notare certe verità.
Il mio compito vuole essere soltanto di portare a voi le mie riflessioni sperando in una seppur minima comprensione.
Un forte abbraccio.
Paolo
L'aria fredda e penetrante si muta in afa e il cielo stinge il suo colore.
La rotazione celeste annuncia il cambiamento. Il cambiamento annuncia la rotazione celeste.
Ad un tratto il nostro umore cambia: la tristezza frusta la sua pelle invernale e si muta in gioia.
Improvvisamente. Cosa e' accaduto ? Perché ? Lassù qualcosa sta cambiando e ciò si riverbera su di noi.
Dobbiamo prenderne atto. Nel nostro organismo sia a livello fisico che psichico accade esattamente ciò che avviene all'esterno di esso.
Dobbiamo allora favorire le attività favorite dalla stagione: solo in tal modo possiamo portare a compimento i nostri obiettivi.
Se invece ci scaglieremo contro il cambiamento e la sua venuta improvvisa, i nostri progetti saranno spezzati.
Ciò che accade in alto avviene in basso. E' dentro di noi che arriva la primavera.
Ed è per questa fase di rinnovamento che dobbiamo prepararci a conservare il nostro mondo.
Chi non spreca senza per questo diventare avaro osserva una condotta ammirevole. La conservazione e' necessaria: ogni cosa che utilizziamo può essere riutilizzata. La realtà stessa e' costituita da organismi "riutilizzati".
Per cogliere l'importanza di riciclare dobbiamo mettere a fuoco la complessità dei cicli.
Ogni entità dell'universo muta il suo aspetto e si reincarna in altra entità'.
Al termine dell'esistenza ogni organismo supera la morte e rivive in altra forma.
Ecco l'importanza della conservazione. Di qui anche la necessita' di preservare l'ambiente evitando contaminazioni con sostanze nocive o attività deleterie.
Non dovremmo prosciugare le nostre energie poiché queste non finiranno con la morte del nostro corpo, ma ci seguiranno nella prossima esistenza.
Certo, molti di Voi penseranno che quando detto possa essere retorico, ma solo chi ha avuto "la fortuna" di fermarsi a guardare le Vita stando su una sedia a rotelle, riesce a notare certe verità.
Il mio compito vuole essere soltanto di portare a voi le mie riflessioni sperando in una seppur minima comprensione.
Un forte abbraccio.
Paolo
Handicappato al Volante
Ancora una volta mi arriva attraverso l'e-mail, un messaggio che sottopongo integralmente alla vostra attenzione.
Forse risulterà un po’ "forte" ma quanto mai vero…e pensare che i personaggi siamo e siete voi.
Allucinante pensare che forse, e dico forse, anche voi vi trovereste a ragionare così un giorno…spero di no..lo dico per voi.
Ecco il messaggio:
Una vecchia canzoncina - simile ad una pernacchia.... veniva fatta dagli automobilisti maschi alle donne che guidavano la macchina.... donna al volante .... pericolo costante.
Cerco in questa lettera di sostituire quel vecchio detto rivolto alla - categoria protetta - femminile, con tutte le problematiche che deve risolvere, per poter guidare in santa pace, ad un'altra - CATEGORIA PROTETTA - odierna, quella degli handicappati.
-----------------------------------
E arriva il giorno che anche tu hai 18 splendidi anni - dico magnifici sul serio - senza metterci dietro tutto quello che il resto di una società rapida e veloce, come un SUPEROTTO girato ad un fotogramma al minuto, riesce a vedere in te.
Ti chiami MARCO - da giorni ormai ci sentiamo al telefono e ci vediamo, mi piaci sul serio, se TU avessi una decina di anni in più potremmo fare anche delle belle giravolte nel lettone, ma essendo io una persona tranquilla, evito di fare l'amore sia con I diciottenni - NORMALI - che con te, che ti chiamano - bollano - HANDICAPPATO..... con i miei trentanove anni suonati, perché tanto normale non sono anche io, potrei esserti zia, sorella, cuoca, cameriera, professoressa, amica zitella acida........ma amante no ....... quella appartiene alla follia innaturale, non ho mai visto un animale farsi fare effusa riproduttive da un cucciolo......
CI RIDI - ed e' bello vederti ridere ancora.....
lo dico sul serio.... non devi pensare che mi preoccupo dell'altro che impostano le persone tutte.Ma oggi- voglio raccontare agli amici di Internet, anche a quelli che NON mi sopportano, la tua storia, caso mai si dovesse ripetere con i multipli di te e di me che circolano all'avventura del mondo su questa strada INFELICEMENTE cementata che e' la nostra vita.
dicevo.... come tutti i pischelli diciottenni, la prima cosa che hai chiesto ai tuoi genitori e' stata la macchina, una macchina con i comandi a mano per i portatori di handicap..... una macchina con la quale vedere il mondo - girare... respirare....
ED E' COMINCIATO L'INFERNO - come per tutte le altre cose che richiede un portatore di handicap a questo STATO che vi ricordo siamo noi tutti....LO STATO SIAMO NOI.... tanto per chi pensa che sia quello del Berlusconi oggi e quello del d'Alema ieri.
VISITA MEDICA PER LA PATENTE SPECIALE - una patente dico speciale sul serio, prece mentre per la maggior parte dei normali e' facile anche acquistarla, pagandosi gli esami - tu come i tuoi fratelli - siete proprio costretti a dare gli ESAMI SENZA SCAMPO - la società non ammette un handicappato che non sa rispondere a tutti i quiz che sono all'interno delle regole di guida, ma soprattutto il problema più grande da superare e' .....come fare la pratica di guida ?.... pazzesco....la patente speciale si può prendere solo in un luogo della città, ed e' li' che sono disponibili solo tre o quattro macchine con i comandi speciali per farvi fare la guida, quindi la maggior parte di voi non può fare esercitazione alla macchina se prima di prendere la patente non acquista, la macchina ad un rivenditore. Inoltre spesso, questi luoghi speciali per farvi fare la guida, hanno macchine con i comandi a mano, che coprono un certo tipo di invalidità, insomma sono standard, adatte ad esempio, a tutti quelli che mancano le capacita' motorie agli arti inferiori, oppure ad un braccio - se capita qualcuno che ha problemi ad una gamba e ad un braccio..... e' terribile, non e' previsto dalla modifica adottata.... tempi di attesa se non compri la macchina personale, anni.... secoli, non si sa....insomma....
L'ACQUISTO DELLA MACCHINA
quasi tutte le compagnie vi applica uno sconto dal 15 al 20 cento sul prezzo della macchina NUOVA - un handicappato insomma non ha nessun diritto di comprarsi una macchina USATA perché non ha nessuno sconto,....... voi direte, va bene ..... ma perché devono avere gli sconti sull'usato i portatori di handicap ?.... e io rispondo....... perché semplicemente devono pagare le modifiche da attuare alla vettura, tutti soldi che un portatore di handicap deve anticipare per poi vederseli dare dalla USL in parte, .......quindi la truffa che gli viene fatta e' collaudata, come la sua macchinina fiat - opel - od altro, dalla fabbrica del padrone,........ gli viene fatto lo sconto, che per prenderselo e' già una specie di tortura burocratica - poi anticipa i soldi per i comandi a mano, che in parte gli vengono restituiti dalla USL - dopo anni...... e quando la lira i e' più svalutata, scusate ora devo parlare di EURO..... ed ecco che tra quello che gli viene tolto dalla casa costruttrice di automobili quello che spende per l'adattamento alla vettura quello che gli restituisce la USL, l'HANDICAPPATO - perché proprio scemo deve essere, dopo aver fatto un due tre chili di pratiche burocratiche - e dopo aver superato le mille difficoltà..... può dirsi felice per avere la sua patente - macchinina - avendo risparmiato il 5 per cento in tutto sul prezzo e avendo fatto il doppio delle pratiche di un qualsiasi portatore SANO di CERVELLO VUOTO.ORA E' IL momento più difficile, perché MARCO ha superato tutte le prove, si e' acquistato la sua macchinina prima di fare l'esame di scuola guida..... non ha la patente, quindi....... ma la SOCIETÀ - LA NOSTRA BELLA SOCIETÀ, gli chiede di portare l'automobilina alla MOTORIZZAZIONEINCIVILE - la quale gli farà la revisione dei comandi a mano - e solo dopo potrà applicare sul suo libretto automobilistico, tutte le modifiche apportate...... MARCO E' COSTRETTO perché suo padre non guida e sua madre neanche e non hanno amici e parenti disponibili, o ad accettare che i meccanici che gli hanno fatto le dovute modifiche gli portino la macchinina alla motorizzazione, pagando quel 5 per cento che era riuscito dopo tanta fatica a risparmiare, oppure la porta lui .... da solo.... alla motorizzazione civile, senza patente......MARCO SCEGLIE QUESTA STRADA per non stare al gioco di questa società distratta che invece di aiutarlo gli mangia tutto quello che ha.
L'ASSICURAZIONElo stesso vale per questa, se MARCO si fa una bella assicurazione normale - paga il suo milione e nove all'anno, se gli dice bene, ma se si è patentato da poco, molto di più, ..... lui e' OTTIMISTA .... e dice, sono handicappato, la società mi riconosce per questo, siamo in EUROPA - la società riconosce i miei diritti EUROPEI E INTERNAZIONALI -ci sarà un'assicurazione che pratica sconti ?.... c'e', ma si deve inscrivere a qualche associazione handicappata, la stessa gli fa fare l'assicurazione con il 20 15 per cento in meno, il gioco e' sempre lo stesso, togli da una parte e dai dall'altra, l'iscrizione non costa meno di 70 mila all'anno......i conti tornano di poco, ma poi metti anche tutte le altre pratiche da fare .......
VEDO UNA MAREA DI GENTE ACCALCARSI SUL GRANDE RACCORDO ANULARE DI ROMA.... un traffico da bolgia umana, macchinine e macchinone che suonano e squillano trombe e tromboni.... traffico e caos impazzito....eppure la ROMA ha vinto lo scudetto un mese fa.... cerco di guardare capire.... vedo un corpo in terra, braccia che cercano di aggrapparsi a qualcosa...SCENDO DALLA MACCHINA.... CORRO.... le altre due persone che sono vicine dicono - NON LO TOCCARE NON LO TOCCARE.... POTREBBE AVERE QUALCOSA DI ROTTO.... CHI SE LA PRENDE LA RESPONSABILITÀ ?.... io..... porca puttana .... io mi prendo la responsabilità....
COSA HAI FATTO TUTTO BENE ?
si si .... sono sano.... cioè sono handicappato... ma non mi sono fatto nulla....
E ALLORA PERCHÉ SEI IN TERRA....
perché dopo l'incidente ho visto del fumo dentro la macchina.... mi sono spaventato.... ho urlato - prendetemi la carrozzina - prendetemi la carrozzina.... e nessuno l'ha fatto.... allora mi sono lanciato...COSA .... NESSUNO TI HA TIRATO FUORI ?
un grasso signore - probabilmente quello che ha subito l'incidente - mi dice:
- A SIGNORI' MA LO VEDI COME STA..... E CHI SE LA PIA LA RESPONSABILITÀ DE TOCCALLO ?.... MA STAMO A SCHERZA' VERO ?.... NON CIA' NEANCHE A PATENTE...mavvaffanculo - rispondo....
gli dico - STRINGITI AL COLLO - forte forte ....
lo fa
LO SOLLEVO - LO PRENDO CON ME.... LO PORTO IN MACCHINA....NELLA MIA MACCHININA.... lo metto seduto....
mi dice grazie.... grazie tanto....sorella
brividiCOME TI CHIAMI ?
mi chiamo MARCO
sono senza patente, stavo portando la macchina alla motorizzazione civile per farmi approvare i comandi a mano per poter sostenere in seguito gli esami......capisci ?.... ora e' finita.... l'incidente... stanno chiamando i vigili urbani che applicheranno la legge.... e la legge dice che sono senza patente....
GIA' .... CAPISCO.... la legge e' legge.... ERANO LORO CHE DOVEVANO TOGLIERTI DALLA STRADA E CHIUDERE UN OCCHIO.... non lo hanno fatto... questo porco di mondo ha perso tutto l'umano ..... rabbia - violenta rabbia mi prende dentro lo stomaco....
ACCENDO IL MOTORE E TI PORTO VIA.... domani vedremo che giorno e', spero non sia come quel film razzista di VIA COL VENTO e che una BURRASCA prenda in pieno tutto il gran casino di fogli - bolli e bollette che vogliono farti fare per sopravvivere..... PERCHÉ PER LORO SEI UN PESO.
MARCO - MIO FRATELLO - dovra' lottare due volte in più di qualsiasi disoccupato per trovare lavoro - due volte in più per dimostrare di essere all'altezza - DUE VOLTE IN PIÙ PER AVERE RAPPORTI SUPERFICIALI - per parlare - due volte in più per innamorarsi - dovra' lottare tutti i giorni per sedersi ad un tavolo - per avere il lavoro a casa pur facendo parte di una pubblica amministrazione - tutti gli anni deve dichiarare di essere invalido civile se non vuole perdere la pensione misera che gli danno, dovra' lottare per avere i suoi tutori dalla USL .... dovra' lottare CONTRO QUESTA SOCIETÀ CHE NON LO HA SOLLEVATO DA TERRA PERCHÉ HANDICAPPATO.... perché pericoloso....perché folle....dovra' lottare, per avere nuovamente la macchina, non perché ha fatto chissà quale incidente stradale, ma perchè ha graffiato il paraurti di chi lo precedeva, perché si e' spaventato....perché ha sentito ostilità e non capacita' di comprendere - PERCHÉ BRACCATO.
MARCO DA SOLO - marco che futuro ? - marco suonato perché senza regole, marco inchiodato perché evitato - marco ucciso ogni giorno - marco chiamato fregato MARCO INDIFFERENTE ecco cosa sarà.
MARCO MIO FRATELLO.... E CHE CAVOLO DI MONDO SIAMO ?
ti amo... TI AMO SUL SERIO.....
un bacio LA TUA ( per sempre ) LUANA.
----------------------
Non pensiate che tutto ciò non sia vero o non attuale…sarebbe troppo comodo!!
Un forte abbraccio.
Paolo Iorio
Forse risulterà un po’ "forte" ma quanto mai vero…e pensare che i personaggi siamo e siete voi.
Allucinante pensare che forse, e dico forse, anche voi vi trovereste a ragionare così un giorno…spero di no..lo dico per voi.
Ecco il messaggio:
Una vecchia canzoncina - simile ad una pernacchia.... veniva fatta dagli automobilisti maschi alle donne che guidavano la macchina.... donna al volante .... pericolo costante.
Cerco in questa lettera di sostituire quel vecchio detto rivolto alla - categoria protetta - femminile, con tutte le problematiche che deve risolvere, per poter guidare in santa pace, ad un'altra - CATEGORIA PROTETTA - odierna, quella degli handicappati.
-----------------------------------
E arriva il giorno che anche tu hai 18 splendidi anni - dico magnifici sul serio - senza metterci dietro tutto quello che il resto di una società rapida e veloce, come un SUPEROTTO girato ad un fotogramma al minuto, riesce a vedere in te.
Ti chiami MARCO - da giorni ormai ci sentiamo al telefono e ci vediamo, mi piaci sul serio, se TU avessi una decina di anni in più potremmo fare anche delle belle giravolte nel lettone, ma essendo io una persona tranquilla, evito di fare l'amore sia con I diciottenni - NORMALI - che con te, che ti chiamano - bollano - HANDICAPPATO..... con i miei trentanove anni suonati, perché tanto normale non sono anche io, potrei esserti zia, sorella, cuoca, cameriera, professoressa, amica zitella acida........ma amante no ....... quella appartiene alla follia innaturale, non ho mai visto un animale farsi fare effusa riproduttive da un cucciolo......
CI RIDI - ed e' bello vederti ridere ancora.....
lo dico sul serio.... non devi pensare che mi preoccupo dell'altro che impostano le persone tutte.Ma oggi- voglio raccontare agli amici di Internet, anche a quelli che NON mi sopportano, la tua storia, caso mai si dovesse ripetere con i multipli di te e di me che circolano all'avventura del mondo su questa strada INFELICEMENTE cementata che e' la nostra vita.
dicevo.... come tutti i pischelli diciottenni, la prima cosa che hai chiesto ai tuoi genitori e' stata la macchina, una macchina con i comandi a mano per i portatori di handicap..... una macchina con la quale vedere il mondo - girare... respirare....
ED E' COMINCIATO L'INFERNO - come per tutte le altre cose che richiede un portatore di handicap a questo STATO che vi ricordo siamo noi tutti....LO STATO SIAMO NOI.... tanto per chi pensa che sia quello del Berlusconi oggi e quello del d'Alema ieri.
VISITA MEDICA PER LA PATENTE SPECIALE - una patente dico speciale sul serio, prece mentre per la maggior parte dei normali e' facile anche acquistarla, pagandosi gli esami - tu come i tuoi fratelli - siete proprio costretti a dare gli ESAMI SENZA SCAMPO - la società non ammette un handicappato che non sa rispondere a tutti i quiz che sono all'interno delle regole di guida, ma soprattutto il problema più grande da superare e' .....come fare la pratica di guida ?.... pazzesco....la patente speciale si può prendere solo in un luogo della città, ed e' li' che sono disponibili solo tre o quattro macchine con i comandi speciali per farvi fare la guida, quindi la maggior parte di voi non può fare esercitazione alla macchina se prima di prendere la patente non acquista, la macchina ad un rivenditore. Inoltre spesso, questi luoghi speciali per farvi fare la guida, hanno macchine con i comandi a mano, che coprono un certo tipo di invalidità, insomma sono standard, adatte ad esempio, a tutti quelli che mancano le capacita' motorie agli arti inferiori, oppure ad un braccio - se capita qualcuno che ha problemi ad una gamba e ad un braccio..... e' terribile, non e' previsto dalla modifica adottata.... tempi di attesa se non compri la macchina personale, anni.... secoli, non si sa....insomma....
L'ACQUISTO DELLA MACCHINA
quasi tutte le compagnie vi applica uno sconto dal 15 al 20 cento sul prezzo della macchina NUOVA - un handicappato insomma non ha nessun diritto di comprarsi una macchina USATA perché non ha nessuno sconto,....... voi direte, va bene ..... ma perché devono avere gli sconti sull'usato i portatori di handicap ?.... e io rispondo....... perché semplicemente devono pagare le modifiche da attuare alla vettura, tutti soldi che un portatore di handicap deve anticipare per poi vederseli dare dalla USL in parte, .......quindi la truffa che gli viene fatta e' collaudata, come la sua macchinina fiat - opel - od altro, dalla fabbrica del padrone,........ gli viene fatto lo sconto, che per prenderselo e' già una specie di tortura burocratica - poi anticipa i soldi per i comandi a mano, che in parte gli vengono restituiti dalla USL - dopo anni...... e quando la lira i e' più svalutata, scusate ora devo parlare di EURO..... ed ecco che tra quello che gli viene tolto dalla casa costruttrice di automobili quello che spende per l'adattamento alla vettura quello che gli restituisce la USL, l'HANDICAPPATO - perché proprio scemo deve essere, dopo aver fatto un due tre chili di pratiche burocratiche - e dopo aver superato le mille difficoltà..... può dirsi felice per avere la sua patente - macchinina - avendo risparmiato il 5 per cento in tutto sul prezzo e avendo fatto il doppio delle pratiche di un qualsiasi portatore SANO di CERVELLO VUOTO.ORA E' IL momento più difficile, perché MARCO ha superato tutte le prove, si e' acquistato la sua macchinina prima di fare l'esame di scuola guida..... non ha la patente, quindi....... ma la SOCIETÀ - LA NOSTRA BELLA SOCIETÀ, gli chiede di portare l'automobilina alla MOTORIZZAZIONEINCIVILE - la quale gli farà la revisione dei comandi a mano - e solo dopo potrà applicare sul suo libretto automobilistico, tutte le modifiche apportate...... MARCO E' COSTRETTO perché suo padre non guida e sua madre neanche e non hanno amici e parenti disponibili, o ad accettare che i meccanici che gli hanno fatto le dovute modifiche gli portino la macchinina alla motorizzazione, pagando quel 5 per cento che era riuscito dopo tanta fatica a risparmiare, oppure la porta lui .... da solo.... alla motorizzazione civile, senza patente......MARCO SCEGLIE QUESTA STRADA per non stare al gioco di questa società distratta che invece di aiutarlo gli mangia tutto quello che ha.
L'ASSICURAZIONElo stesso vale per questa, se MARCO si fa una bella assicurazione normale - paga il suo milione e nove all'anno, se gli dice bene, ma se si è patentato da poco, molto di più, ..... lui e' OTTIMISTA .... e dice, sono handicappato, la società mi riconosce per questo, siamo in EUROPA - la società riconosce i miei diritti EUROPEI E INTERNAZIONALI -ci sarà un'assicurazione che pratica sconti ?.... c'e', ma si deve inscrivere a qualche associazione handicappata, la stessa gli fa fare l'assicurazione con il 20 15 per cento in meno, il gioco e' sempre lo stesso, togli da una parte e dai dall'altra, l'iscrizione non costa meno di 70 mila all'anno......i conti tornano di poco, ma poi metti anche tutte le altre pratiche da fare .......
VEDO UNA MAREA DI GENTE ACCALCARSI SUL GRANDE RACCORDO ANULARE DI ROMA.... un traffico da bolgia umana, macchinine e macchinone che suonano e squillano trombe e tromboni.... traffico e caos impazzito....eppure la ROMA ha vinto lo scudetto un mese fa.... cerco di guardare capire.... vedo un corpo in terra, braccia che cercano di aggrapparsi a qualcosa...SCENDO DALLA MACCHINA.... CORRO.... le altre due persone che sono vicine dicono - NON LO TOCCARE NON LO TOCCARE.... POTREBBE AVERE QUALCOSA DI ROTTO.... CHI SE LA PRENDE LA RESPONSABILITÀ ?.... io..... porca puttana .... io mi prendo la responsabilità....
COSA HAI FATTO TUTTO BENE ?
si si .... sono sano.... cioè sono handicappato... ma non mi sono fatto nulla....
E ALLORA PERCHÉ SEI IN TERRA....
perché dopo l'incidente ho visto del fumo dentro la macchina.... mi sono spaventato.... ho urlato - prendetemi la carrozzina - prendetemi la carrozzina.... e nessuno l'ha fatto.... allora mi sono lanciato...COSA .... NESSUNO TI HA TIRATO FUORI ?
un grasso signore - probabilmente quello che ha subito l'incidente - mi dice:
- A SIGNORI' MA LO VEDI COME STA..... E CHI SE LA PIA LA RESPONSABILITÀ DE TOCCALLO ?.... MA STAMO A SCHERZA' VERO ?.... NON CIA' NEANCHE A PATENTE...mavvaffanculo - rispondo....
gli dico - STRINGITI AL COLLO - forte forte ....
lo fa
LO SOLLEVO - LO PRENDO CON ME.... LO PORTO IN MACCHINA....NELLA MIA MACCHININA.... lo metto seduto....
mi dice grazie.... grazie tanto....sorella
brividiCOME TI CHIAMI ?
mi chiamo MARCO
sono senza patente, stavo portando la macchina alla motorizzazione civile per farmi approvare i comandi a mano per poter sostenere in seguito gli esami......capisci ?.... ora e' finita.... l'incidente... stanno chiamando i vigili urbani che applicheranno la legge.... e la legge dice che sono senza patente....
GIA' .... CAPISCO.... la legge e' legge.... ERANO LORO CHE DOVEVANO TOGLIERTI DALLA STRADA E CHIUDERE UN OCCHIO.... non lo hanno fatto... questo porco di mondo ha perso tutto l'umano ..... rabbia - violenta rabbia mi prende dentro lo stomaco....
ACCENDO IL MOTORE E TI PORTO VIA.... domani vedremo che giorno e', spero non sia come quel film razzista di VIA COL VENTO e che una BURRASCA prenda in pieno tutto il gran casino di fogli - bolli e bollette che vogliono farti fare per sopravvivere..... PERCHÉ PER LORO SEI UN PESO.
MARCO - MIO FRATELLO - dovra' lottare due volte in più di qualsiasi disoccupato per trovare lavoro - due volte in più per dimostrare di essere all'altezza - DUE VOLTE IN PIÙ PER AVERE RAPPORTI SUPERFICIALI - per parlare - due volte in più per innamorarsi - dovra' lottare tutti i giorni per sedersi ad un tavolo - per avere il lavoro a casa pur facendo parte di una pubblica amministrazione - tutti gli anni deve dichiarare di essere invalido civile se non vuole perdere la pensione misera che gli danno, dovra' lottare per avere i suoi tutori dalla USL .... dovra' lottare CONTRO QUESTA SOCIETÀ CHE NON LO HA SOLLEVATO DA TERRA PERCHÉ HANDICAPPATO.... perché pericoloso....perché folle....dovra' lottare, per avere nuovamente la macchina, non perché ha fatto chissà quale incidente stradale, ma perchè ha graffiato il paraurti di chi lo precedeva, perché si e' spaventato....perché ha sentito ostilità e non capacita' di comprendere - PERCHÉ BRACCATO.
MARCO DA SOLO - marco che futuro ? - marco suonato perché senza regole, marco inchiodato perché evitato - marco ucciso ogni giorno - marco chiamato fregato MARCO INDIFFERENTE ecco cosa sarà.
MARCO MIO FRATELLO.... E CHE CAVOLO DI MONDO SIAMO ?
ti amo... TI AMO SUL SERIO.....
un bacio LA TUA ( per sempre ) LUANA.
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Non pensiate che tutto ciò non sia vero o non attuale…sarebbe troppo comodo!!
Un forte abbraccio.
Paolo Iorio
ANSIE DI VIVERE
Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati, quando avremo un primo figlio o un secondo.
Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli per questo o quello, e pensiamo che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti.
In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti.
Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età.
Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, quando cambieremo l'auto, quando faremo delle vacanze meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare.
Ma se non conduciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo?
Dovrete sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere.
Tanto vale accettare questa realtà e decidere di essere felici, qualunque cosa accada.
"Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la vita sarebbe presto cominciata, la vera vita!
Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo, qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora del tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati, in seguito la vita sarebbe cominciata.Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la mia vita."
Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato a capire che non c'è un mezzo per essere felici, ma che la felicità è il mezzo.
Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno.
E allora smettete di pensare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 kg, di prendere 5 kg, di avere dei figli, di vederli andare via di casa.
Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare.
Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova.
Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.
Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente.
La felicità e le gioie della vita non sono delle mete, ma un viaggio.
Lavorate come se non aveste bisogno di soldi.
Amate come se non doveste mai soffrire.
Ballate come se nessuno vi guardasse.
Un forte abbraccio
Paolo
Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli per questo o quello, e pensiamo che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti.
In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti.
Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età.
Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, quando cambieremo l'auto, quando faremo delle vacanze meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare.
Ma se non conduciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo?
Dovrete sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere.
Tanto vale accettare questa realtà e decidere di essere felici, qualunque cosa accada.
"Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la vita sarebbe presto cominciata, la vera vita!
Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo, qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora del tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati, in seguito la vita sarebbe cominciata.Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la mia vita."
Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato a capire che non c'è un mezzo per essere felici, ma che la felicità è il mezzo.
Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno.
E allora smettete di pensare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 kg, di prendere 5 kg, di avere dei figli, di vederli andare via di casa.
Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare.
Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova.
Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.
Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente.
La felicità e le gioie della vita non sono delle mete, ma un viaggio.
Lavorate come se non aveste bisogno di soldi.
Amate come se non doveste mai soffrire.
Ballate come se nessuno vi guardasse.
Un forte abbraccio
Paolo
Amore
Amore e' trasporto verso l'alterita'.
Il sentimento di meraviglia che riempie le distanze fra noi e il prossimo in realtà consiste nella condivisione della Vita.
L'Amore non ci avvicina soltanto alla compagna o al compagno, ma caratterizza tutte le nostre azioni cortesi poiché ognuna di queste muove dalla volontà di vivere e di condividere una positività.
È facile amare, ma difficile esprimerlo….ma dobbiamo sforzarci..forse è la nostra salvezza.
Malgrado alcuni credano che l'amore sia solo un’attività sentimentale, esso consiste nell'energia della Vita.
La fonte di questa energia e' fisica, ed e' situata nel nostro corpo; quindi, attraverso la meditazione, purificando la nostra energia, saremo sempre più pronti ad amare.
Abbiamo tutti delle grandi capacità d’amare e, nell’interesse di noi tutti, dobbiamo esprimerlo.
Siamo gocce di un fiume che scorre nell'universo e dobbiamo sentirci parte del tutto.
E' l'amore che ci lega al tutto.
L'amore appare cosi' come il legame, il letto dove il fiume scorre.
E' nell'unita' che troveremo l'amore.
Non possiamo disconoscere l'amore nella misura in cui non possiamo disconoscere la vita.
Un forte abbraccio.
Paolo
Il sentimento di meraviglia che riempie le distanze fra noi e il prossimo in realtà consiste nella condivisione della Vita.
L'Amore non ci avvicina soltanto alla compagna o al compagno, ma caratterizza tutte le nostre azioni cortesi poiché ognuna di queste muove dalla volontà di vivere e di condividere una positività.
È facile amare, ma difficile esprimerlo….ma dobbiamo sforzarci..forse è la nostra salvezza.
Malgrado alcuni credano che l'amore sia solo un’attività sentimentale, esso consiste nell'energia della Vita.
La fonte di questa energia e' fisica, ed e' situata nel nostro corpo; quindi, attraverso la meditazione, purificando la nostra energia, saremo sempre più pronti ad amare.
Abbiamo tutti delle grandi capacità d’amare e, nell’interesse di noi tutti, dobbiamo esprimerlo.
Siamo gocce di un fiume che scorre nell'universo e dobbiamo sentirci parte del tutto.
E' l'amore che ci lega al tutto.
L'amore appare cosi' come il legame, il letto dove il fiume scorre.
E' nell'unita' che troveremo l'amore.
Non possiamo disconoscere l'amore nella misura in cui non possiamo disconoscere la vita.
Un forte abbraccio.
Paolo
Ancora più forte...
Sono giorni di una vita
Che non ti esce una parola
Ti trascini dentro casa mentre fuori il mondo vola
E non riesci neanche a piangere
Ora il sogno se n’è andato
C’è l’impronta del tuo piede
Sul mio cuore calpestato…
A volte ci sono orme così profonde sul nostro cuore che diventano irrimediabilmente solchi e che rimarranno lì per sempre..a ricordarti di quanto hai sofferto, di quanto ci hai creduto, di quanto hai maledetto il giorno in cui hai donato il tuo cuore…
Sebbene la vita vada avanti, e il tempo lenisca il dolore e alla fine ci si renda conto di valere molto di più di come si è stati trattati; sicuri che in giro, da qualche parte,c’è qualcuno che ti amerà per come sei, è inevitabile che ti ritornano vivi, e spesso, i momenti in cui il ricordo è nitido e il dolore una ferita ancora da rimarginare…
Non c’è un motivo o un perché..tornano e basta e se non altro ci ricordano quanto siamo capaci di amare e di rendere felice una persona…
Non sono attimi di debolezza, ma attimi della nostra vita che contiene gioie e dolori…
Non significa ritornare indietro, ma solamente non dimenticare...perché ci sono persone o fatti che nella vita non ci abbandoneranno mai, volenti o nolenti.
Bisogna solamente imparare a conviverci anche se questo potrebbe voler dire, in certi momenti, rivivere le sofferenze del passato.
La nostra maturità sta proprio nel saper convivere con loro, anche se so che è difficile...non sapete quanto (forse, qualcuno di Voi…lo sa ancora meglio di me…) !
Mentre scrivo non posso far a meno di pensare a chi ha scaturito questa mia riflessione e provo solo una grande pena ma anche tanta rabbia…e penso sia normale!
Alla causa di tutto ciò vorrei dire che ne sono riconoscente, in fondo, di avermi aiutato a diventare ancora più forte..ancora una volta!
Ma tutto ciò non riuscirà a farmi smettere di credere in me stesso ed in ciò che credo...questo MAI !
Un abbraccio forte…forte.Paolo
Che non ti esce una parola
Ti trascini dentro casa mentre fuori il mondo vola
E non riesci neanche a piangere
Ora il sogno se n’è andato
C’è l’impronta del tuo piede
Sul mio cuore calpestato…
A volte ci sono orme così profonde sul nostro cuore che diventano irrimediabilmente solchi e che rimarranno lì per sempre..a ricordarti di quanto hai sofferto, di quanto ci hai creduto, di quanto hai maledetto il giorno in cui hai donato il tuo cuore…
Sebbene la vita vada avanti, e il tempo lenisca il dolore e alla fine ci si renda conto di valere molto di più di come si è stati trattati; sicuri che in giro, da qualche parte,c’è qualcuno che ti amerà per come sei, è inevitabile che ti ritornano vivi, e spesso, i momenti in cui il ricordo è nitido e il dolore una ferita ancora da rimarginare…
Non c’è un motivo o un perché..tornano e basta e se non altro ci ricordano quanto siamo capaci di amare e di rendere felice una persona…
Non sono attimi di debolezza, ma attimi della nostra vita che contiene gioie e dolori…
Non significa ritornare indietro, ma solamente non dimenticare...perché ci sono persone o fatti che nella vita non ci abbandoneranno mai, volenti o nolenti.
Bisogna solamente imparare a conviverci anche se questo potrebbe voler dire, in certi momenti, rivivere le sofferenze del passato.
La nostra maturità sta proprio nel saper convivere con loro, anche se so che è difficile...non sapete quanto (forse, qualcuno di Voi…lo sa ancora meglio di me…) !
Mentre scrivo non posso far a meno di pensare a chi ha scaturito questa mia riflessione e provo solo una grande pena ma anche tanta rabbia…e penso sia normale!
Alla causa di tutto ciò vorrei dire che ne sono riconoscente, in fondo, di avermi aiutato a diventare ancora più forte..ancora una volta!
Ma tutto ciò non riuscirà a farmi smettere di credere in me stesso ed in ciò che credo...questo MAI !
Un abbraccio forte…forte.Paolo
E Dio creo la DONNA….
Sono gli esseri migliori sulla Terra ma…..
Il problema è questo “ma”.
Danno la vita portando in grembo la futura creatura e, dopo la nascita, la nutrono con il latte del proprio seno.
Il loro corpo è armonioso ed esprime dolcezza e fragilità.
Le loro armoniose rotondità hanno influenzato anche l’architettura.
Basta vedere il campo automobilistico dove, ormai, regnano design basato su tali armonie.
Donna, indiscutibile esempio di bellezza.
Non per niente ci sono tantissimi concorsi per Miss e non per Mister.
La grandezza della donna è anche ampiamente testimoniata dalla storia dove l’uomo, per paura, l’ha sempre segregata.
Ricordiamoci che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna e che dietro una grande donna non è detto che ci sia un grande uomo.
Quest’ultima affermazione deve far riflettere e, in ogni caso, ….la dice lunga!
Ma, purtroppo e per fortuna, le donne non sono esseri perfetti ed infallibili….solo Dio lo é.
Anche loro hanno dei punti deboli; uno fra questi è il grande bisogno di sentirsi protette, al sicuro ed amate…hanno un vitale bisogno d’affetto e di calore.
Purtroppo l’uomo vede, troppo spesso, tale richiesta indirizzata unicamente verso l’atto sessuale…non è perfetto neanche lui!
Penso che a seguito di questa richiesta di sicurezza e alla mancanza di uomini caratterialmente sicuri, la donna si sia trovata costretta a cambiare i ruoli: ormai ci sono donne che, caratterialmente forti, fanno paura agli uomini.
Tutto ciò è solo una gran farsa!…è tutta scena!…sotto sotto sono sempre le stesse di sempre!
Come diceva un comico: E’ inutile che le donne se la tirino…tanto non s’allunga!
Ormai in un mondo dove non c’è più regola, anche loro ne hanno cambiata una.
D’altronde con tutto quello che nel passato ed attualmente subisce, non è ancora niente.
Preciso che non mi ritengo né maschilista né femminista (poverini entrambi!), e cerco di essere il più oggettivo e realista possibile; è ovvio che quanto dico non vuole essere di offesa per nessuno ma oggetto di riflessione.
Quanto mi piacerebbe se le donne riuscissero ad essere tali.
Ormai anche il fascino femminile è scomparso; preferiscono predare che essere predate.
Essere affascinanti non sottintende “essere belle”, ma usare atteggiamenti che magnetizzano, incantano….unici.
Che dire poi della femminilità; caratteristica eccelsa delle donne che scaturisce in atteggiamenti dolci ed aggraziati.
Ormai anche questa non esiste quasi più…è diventata più una caratteristica dei maschi omosessuali!
Forse, e dico forse, si sta cominciando a fare un po’ troppa confusione.
E poi si sente di uomini sposati e con figli che vanno assieme a travestiti appunto anche per ritrovare tali atteggiamenti….che gran confusione nella mente umana!!
La colpa di tutto questo, però, non è delle specificatamente delle donne, ma dell’interazione della società e dei suoi stili di vita basati sulla materialità e sull’effimero.
L’importante non è ciò che si è, ma ciò che si appare. ….bella teoria di mer…!!!!
Giorno dopo giorno diventiamo sempre più crudi, freddi e cinici e, siccome siamo falsi soprattutto con noi stessi, non lo ammetteremo mai.
Dunque….DONNE SVEGLIA!!..Voi che ne avete le capacità più degli uomini, cercate di tornare ad essere ciò che siete e vedrete che anche gli uomini torneranno ad essere ciò che devono essere.
Date, se è possibile, più amore senza subire bassi compromessi..Voi sapete sicuramente più dell’uomo cos’è l’amore.
Le redini sono in mano vostra…siete state per secoli il fulcro delle famiglie, anche se avete operato in sordina.
Anche prima dell’incidente, che mi ha portato a vivere su una sedia a rotelle, il mio pensiero sulle donne era ed è:
“Le donne devono essere portate dall’uomo su un vassoio d’oro incastonato di brillanti.
Attenzione però, il vassoio deve essere tenuto molto in alto cosicché, in alcuni casi, lo si possa girare e spiaccicarne il contenuto per terra sicuri dell’esito!”
Tale seconda parte del concetto è nata dopo aver conosciuto la potenza della cattiveria delle donne…le Arpie sono fringuelli a confronto!
Pensiamo alle madri che abbandonano i propri neonati nei cassonetti dell’immondizia o che riescono ad interdire i mariti sani per accaparrarsi le proprietà di famiglia…agghiacciante.
In ogni caso, dopo tutto quello che ho detto, ritengo le donne degli esseri stupendi con grandi responsabilità sul futuro della nostra società ….spero che se ne rendano conto.
Paolo
Il problema è questo “ma”.
Danno la vita portando in grembo la futura creatura e, dopo la nascita, la nutrono con il latte del proprio seno.
Il loro corpo è armonioso ed esprime dolcezza e fragilità.
Le loro armoniose rotondità hanno influenzato anche l’architettura.
Basta vedere il campo automobilistico dove, ormai, regnano design basato su tali armonie.
Donna, indiscutibile esempio di bellezza.
Non per niente ci sono tantissimi concorsi per Miss e non per Mister.
La grandezza della donna è anche ampiamente testimoniata dalla storia dove l’uomo, per paura, l’ha sempre segregata.
Ricordiamoci che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna e che dietro una grande donna non è detto che ci sia un grande uomo.
Quest’ultima affermazione deve far riflettere e, in ogni caso, ….la dice lunga!
Ma, purtroppo e per fortuna, le donne non sono esseri perfetti ed infallibili….solo Dio lo é.
Anche loro hanno dei punti deboli; uno fra questi è il grande bisogno di sentirsi protette, al sicuro ed amate…hanno un vitale bisogno d’affetto e di calore.
Purtroppo l’uomo vede, troppo spesso, tale richiesta indirizzata unicamente verso l’atto sessuale…non è perfetto neanche lui!
Penso che a seguito di questa richiesta di sicurezza e alla mancanza di uomini caratterialmente sicuri, la donna si sia trovata costretta a cambiare i ruoli: ormai ci sono donne che, caratterialmente forti, fanno paura agli uomini.
Tutto ciò è solo una gran farsa!…è tutta scena!…sotto sotto sono sempre le stesse di sempre!
Come diceva un comico: E’ inutile che le donne se la tirino…tanto non s’allunga!
Ormai in un mondo dove non c’è più regola, anche loro ne hanno cambiata una.
D’altronde con tutto quello che nel passato ed attualmente subisce, non è ancora niente.
Preciso che non mi ritengo né maschilista né femminista (poverini entrambi!), e cerco di essere il più oggettivo e realista possibile; è ovvio che quanto dico non vuole essere di offesa per nessuno ma oggetto di riflessione.
Quanto mi piacerebbe se le donne riuscissero ad essere tali.
Ormai anche il fascino femminile è scomparso; preferiscono predare che essere predate.
Essere affascinanti non sottintende “essere belle”, ma usare atteggiamenti che magnetizzano, incantano….unici.
Che dire poi della femminilità; caratteristica eccelsa delle donne che scaturisce in atteggiamenti dolci ed aggraziati.
Ormai anche questa non esiste quasi più…è diventata più una caratteristica dei maschi omosessuali!
Forse, e dico forse, si sta cominciando a fare un po’ troppa confusione.
E poi si sente di uomini sposati e con figli che vanno assieme a travestiti appunto anche per ritrovare tali atteggiamenti….che gran confusione nella mente umana!!
La colpa di tutto questo, però, non è delle specificatamente delle donne, ma dell’interazione della società e dei suoi stili di vita basati sulla materialità e sull’effimero.
L’importante non è ciò che si è, ma ciò che si appare. ….bella teoria di mer…!!!!
Giorno dopo giorno diventiamo sempre più crudi, freddi e cinici e, siccome siamo falsi soprattutto con noi stessi, non lo ammetteremo mai.
Dunque….DONNE SVEGLIA!!..Voi che ne avete le capacità più degli uomini, cercate di tornare ad essere ciò che siete e vedrete che anche gli uomini torneranno ad essere ciò che devono essere.
Date, se è possibile, più amore senza subire bassi compromessi..Voi sapete sicuramente più dell’uomo cos’è l’amore.
Le redini sono in mano vostra…siete state per secoli il fulcro delle famiglie, anche se avete operato in sordina.
Anche prima dell’incidente, che mi ha portato a vivere su una sedia a rotelle, il mio pensiero sulle donne era ed è:
“Le donne devono essere portate dall’uomo su un vassoio d’oro incastonato di brillanti.
Attenzione però, il vassoio deve essere tenuto molto in alto cosicché, in alcuni casi, lo si possa girare e spiaccicarne il contenuto per terra sicuri dell’esito!”
Tale seconda parte del concetto è nata dopo aver conosciuto la potenza della cattiveria delle donne…le Arpie sono fringuelli a confronto!
Pensiamo alle madri che abbandonano i propri neonati nei cassonetti dell’immondizia o che riescono ad interdire i mariti sani per accaparrarsi le proprietà di famiglia…agghiacciante.
In ogni caso, dopo tutto quello che ho detto, ritengo le donne degli esseri stupendi con grandi responsabilità sul futuro della nostra società ….spero che se ne rendano conto.
Paolo
Calimero…perché tale autodefinizione?
Visto che mi è stato richiesto, do la spiegazione a questo mio definirmi. Chi è Calimero. Calimero è un personaggio dell'a...
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Se potessi gestire il tempo fermerei quei momenti che ci hanno visti vicini, che ci hanno reso amici. Rivivrei ogni attimo in cui mi hai dat...
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Dicono che le piu' vere delle persone son quelle che non hanno paura di mostrare le proprie lacrime, i propri sentimenti, quelle che non...
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