Un povero idealista


Sicuramente lo sono…ma non povero!


Penso che gli idealisti esistano di due specie.
La prima, ed è la più comune, è formata da tutti quelli che parlano, parlano…ma non hanno intenzione di cambiare niente.
Questi “elementi”, così mi piace chiamarli, lo fanno o per protagonismo e per soldi…i classici venditori di fumosa retorica.
Poi ci sono quelli come me, da cui è meglio stare alla larga, in quanto estremamente convinti di ciò che pensano sempre restando umilmente consapevoli della realtà dei fatti…però a noi non va!
Non potremmo mai creare un partito politico, in quanto le nostre idee, seppur estremamente sane, darebbero fastidio a troppe persone e, soprattutto, a troppi portafogli!
Però gli idealisti come me, sono sinceri, non hanno più bisogno di fingere e danno segnali che ancora qualcosa di sano esiste…forse ideologie fuori luogo...ma non fuoritempo.
Purtroppo, alla fine, per non essere ghettizzati, ci troviamo costretti a assecondare e a reprimere i nostri pensieri…solo per mero opportunismo!
Non è possibile, e questo non l’ho detto io, vivere solo di materialità...a noi servono le emozioni, i sentimenti…ed altro…che non è “palpabile”.
Idealista solo dopo l’esperienza di vita vissuta che ti insegna ciò che non è scritto sui libri o da un messaggio pubblicitario e che nemmeno i tuoi genitori possono spiegarti…..ci si ferma una attimo…e si ha modo di riflettere e vedere la vita in “altro modo”.
Sicuramente non mi capite…va bene lo stesso...credeteci e basta…se volete.
Pochi giorni addietro, ho colloquiato con un politico che, con aria di sufficienza, mi ha detto che, secondo lui, i miei articoli sono troppo idealisti e poco hanno di concreto con l’attualità.
Alle sue parole sono rimasto inorridito!!
Ho subito capito come “non vanno” le cose in Italia, e ritengo anche nel mondo.
Penso che siamo in mano proprio a della bella gente….spero di sbagliarmi...ma troppi segnali mi dicono di no!
Ritengo che le cose non vadano viste nella loro apparenza, ma dalle motivazioni di base…che non sempre emergono in modo lampante.
A Genova c’era gente che protestava in modo convinto e chi, con la rabbia dell’essere impotente, sfogava la propria rabbia con atti violenti.
C’era chi, poi, aveva solo voglia di fare ciò che non gli è permesso di fare tutti i giorni…i mitici repressi i quali, lasciando a casa la poca intelligenza in dotazione, hanno dato sfogo alla loro parte peggiore rievocando la “calata degli Unni”.
Dall’altra parte, i congressisti ai quali tali eventi poco, o meglio niente, non hanno influito su ciò che, probabilmente, avevano già deciso prima del ritrovo ufficiale.
La cosa che mi rattrista di più e che quello che è successo a Genova, si ripete puntualmente in ogni parte del mondo.
Una lamentela globalizzata ed un menefreghismo globalizzato….certo che dal tempo dei Romani abbiamo fatto dei grandi passi.. peccato che si vada come i gamberi!
Comunque, malgrado lo squallido scenario, continuerò con le mie riflessioni che, come molti sanno, nascono dal cuore e non dalla mente.
Dal giorno dell’incidente stradale che ho subito, qualcosa è cambiato…forse ho picchiato la testa…ma i medici dicono di no!!…voi che ne pensate?

Un forte abbraccio.
Paolo Iorio